RECENSIONE | IL LATO OSCURO DELL'ADDIO di Michael Connelly
TITOLO: Il lato oscuro dell'addio
AUTORE: Michael Connelly
EDITORE: Piemme
SINOSSI: Harry Bosch ha sempre avuto un rapporto di odio/amore con il dipartimento di polizia di Los Angeles, ma ora quel rapporto è finito. Harry è in pensione. Quello che non è finito, invece, è il suo rapporto con le indagini, la 'missione', come l'ha sempre definita, la scoperta della verità. E quindi decide di collaborare con la polizia di San Fernando, un territorio autonomo all'interno della città di Los Angeles, e di inventarsi un nuovo ruolo, quello di investigatore privato. Ma anche questa volta non c'è niente di convenzionale nel modo in cui sceglie di svolgere il suo lavoro. Harry non ha un ufficio, non si fa pubblicità ed è molto selettivo nei confronti dei suoi clienti.
Ma quando Whitney Vance, un uomo ricchissimo e molto solo, vicino allo scadere dei suoi giorni, vuole scoprire se davvero non esistono eredi a cui lasciare la sua fortuna, Bosch accetta di aiutarlo. Anche perché forse questi eredi esistono davvero: quando era giovane Whitney si era innamorato perdutamente di una ragazza messicana, che poi era stato costretto a lasciare dalla sua famiglia. Ma lei aveva un segreto.
Ha così inizio una ricerca mozzafiato. In gioco c'è una sterminata fortuna, e Bosch capisce subito che la sua missione può essere rischiosa per lui, ma soprattutto per la persona che sta cercando.
RECENSIONE
Harry Bosch proprio non si rassegna e non ce la fa a smettere, il poliziotto che è in lui non ne vuole sapere di andare in pensione perché la fuori c'è ancora bisogno di verità e c'è gente che attende giustizia. La sua è una missione delicatissima.
Si viaggia così su due fronti: il cold case e l'attuale indagine, e tu lettore rimani sempre in bilico su quale delle due seguire con più complicità. Il tutto è veramente intrigante: una trama più da libro giallo che da thriller, un dettaglio molto positivo perchè interrompe il rischio di monotonia che una serie pluriennale potrebbe creare.
Harry Bosch ritorna, brillante e poco attento alle regole, un uomo che adora la figlia universitaria e che scherza col fratellastro avvocato, ma è sempre più solo con la sua curiosità insaziabile.
E' un eroe positivo, radicalmente cambiato nel corso dei romanzi, disposto ora a scendere a compromessi pur di far prevalere quella che ritiene la 'vera' giustizia; è il poliziotto ideale, quello che considera il proprio lavoro una missione e che soffre quando viene messo da parte.
La scrittura è sempre fluida, scorrevole e a tratti assume i contorni di sceneggiatura cinematografica.
Qualunque sia il genere, quest'ultima opera scorre con enorme piacevolezza, Connelly ha tutte le carte in regola per gestire una trama brillante e accattivante.
Colpisce, come sempre, la capacità di strutturare i personaggi (protagonisti e non) da un punto di vista psicologico e umano. Bosch, con la sua simpatia e irriverenza, non manca di vivere questo incarico ricordando il suo passato in Vietnam.
Il lettore, che si proietta nel caso, si sente pienamente coinvolto e partecipe dell'indagine. I due casi procedono in parallelo senza distogliere l'attenzione, anzi attendendo gli sviluppi sui due fronti, tenendo tutto in sospeso fino agli ultimi due capitoli.
Una lettura veramente brillante, Il lato oscuro dell'addio è tutto un crescendo. Forse sbrigativo il finale ma decisamente un gran libro, d'altronde con Bosch e Connelly è difficile sbagliare. Sono pochi gli autori che hanno una capacità che valica la scrittura per trasformarsi in immagini immediate. Adoro Connelly, per questo particolare.
Senza mai calare il ritmo si arriva alla fine compiaciuti, ma anche rammaricati che la lettura sia già terminata, nonostante le quasi 400 pagine.
Come al solito resto in attesa del prossimo episodio, con la sgradevole consapevolezza della sempre più marcata vecchiaia di Harry Bosch: un inevitabile passo verso la conclusione della serie.
Commenti
Posta un commento