INCONTRI D'AUTORE #2 | Catherine Dunne al SalTo19

Amici lettori, al Salone Internazionale del Libro di Torino, edizione 2019, ho incontrato diversi autori nella 5 giorni di kermesse letteraria. Dopo David Diop (INCONTRI D'AUTORE #1 | David Diop al SalTo19), vincitore del Premio Strega Europeo, è stata la volta di Catherine Dunne, finalista del premio con il suo romanzo Come cade la luce.


La piccola e bionda scrittrice irlandese, classe '54, si è presentata al suo pubblico in maniera così delicata e spontanea da rendersi simpatica fin da subito ai miei occhi. Pur non conoscendola ho avvertito immediatamente una certa sintonia con la sua personalità.
La sala, una delle più grosse allestite al Lingotto, era gremita di suoi fans che non facevano altro che parlare di come la sua prosa fosse quasi poetica e della sua voce, in grado di farti innamorare. Un silenzio incredibile è sceso sui presenti non appena i microfoni si sono accesi e Catherine ha iniziato con la presentazione insieme a Caterina Bonvicini e Maria Ida Gaeta.
Il suo inglese era perfettamente comprensibile e raramente ho avuto bisogno della traduzione simultanea, che mi ha aiutato solo in quei passaggi dove era più marcato l'accento irlandese.
Ho avuto la possibilità di conoscere parte della sua vita e di come è nata la sua vocazione per la scrittura. Ha cominciato a scrivere dopo la morte del suo secondo figlio, esordendo con il romanzo dal titolo La metà di niente, uscito in Italia nel 1998.
Quelli della Dunne sono tutti romanzi familiari intensi, che raccontano di quotidianità e delle difficoltà che questa comporta ed è per questo che sono così reali e struggenti.
L'ora trascorsa ad ascoltare Catherine è stata riflessiva, mentre lei dialogava con le due giornaliste e metaforicamente con il pubblico, io dialogavo con la mia coscienza chiedendomi fino a che punto mi sarei spinto se mi fossi trovato nella condizione dei protagonisti di Come cade la luce. Avrei avuto la forza di fare le stesse scelte? Il coraggio di affrontare la vita allo stesso modo?
E' stato quasi atavico assistere a questa presentazione, un sapore di antico misto al nuovo. L'esperienza della Dunne è tanta, il suo vissuto un esempio.
Il momento più emozionante è stato il firma copie dove quel brevissimo scambio di parole mi ha arricchito tantissimo, così intenso e intimo nonostante centinai di persone attorno.



IL ROMANZO

Una madre severa e un padre comprensivo, una sorella maggiore ribelle e una sorella minore fin troppo responsabile: ogni luogo comune è ribaltato nella famiglia Emilianides, costretta a lasciare Cipro e a trasferirsi in Irlanda dopo il colpo di Stato del 1974. Perché loro sono così diversi da tutti gli altri? Per il trauma di un’esistenza interrotta, e ricominciata in terra straniera? O per via di Mitros, il secondogenito, segnato da una malattia che lo ha colpito a pochi mesi dalla nascita, mettendolo al centro dell’affetto e delle preoccupazioni della famiglia? Di certo le due ragazze cercano disperatamente una loro normalità: Alexia la insegue nelle fughe dell’adolescenza e poi in un matrimonio affrettato; Melina, al contrario, nel rifiuto di ogni legame. Fino a quando si sente costretta, dalla trama di affetti e mancanze che da sempre avvince la sua famiglia, ad accettare il più sbagliato di tutti. Sembra l’inizio di un destino di solitudine, se non fosse per un dettaglio: il filo teso tra due sorelle non si può spezzare.


L'AUTORE

Catherine Dunne è nata nel 1954 a Dublino, dove vive. Ha esordito nel 1997 con La metà di niente, che è subito diventato un best seller internazionale. Tutti i suoi romanzi sono pubblicati in Italia da Guanda: La moglie che dorme, Il viaggio verso casa, Una vita diversa, L'amore o quasi, Un mondo ignorato, Se stasera siamo qui, Donna alla finestra, Tutto per amore, Quel che ora sappiamo, La grande amica, Un terribile amore.



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Enrico

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