RUBRICHE | LO SAPEVI CHE... Romanzo Storico (parte VI)

Umberto Eco


Negli ultimi anni del Novecento si è avuto un ritorno del romanzo storico, da allora molto praticato fino ai giorni nostri.
Nel 1980 Umberto Eco ottenne un successo mondiale con il potente affresco medievale Il nome della rosa, dando l'avvio alla rinascita del genere; si parla infatti di "romanzo neostorico".
La vicenda narrata da Eco si svolge nel 1327 in una zona non precisamente identificata fra l'Italia settentrionale e la Francia meridionale.
Come già avevano fatto Scott e Manzoni, nell'introduzione il romanzo viene dichiarato come un manoscritto ritrovato e riadattato dal passato.
La successiva fioritura di romanzi storici, a partire dagli anni ottanta del Novecento fino ad oggi, può apparire come un paradosso, se si tiene conto della perdita di prospettiva storica che è caratteristica della cultura postmoderna.
Tuttavia si tratta di un paradosso apparente, poiché il filone odierno si differenzia da quello ottocentesco proprio nel suo rifiuto di esprimere una concezione forte, organica e positiva della storia; anzi, il romanzo neostorico respinge ogni idea storicistica di progresso.
I narratori contemporanei non manifestano alcuna fiducia nei processi evolutivi della civiltà, ma sono loro i primi a porsi in modo critico verso la Storia.
Il successo dei nuovi romanzi storici può essere quindi messo in rapporto con la crisi delle ideologie e la sfiducia nel divenire: il presente troppo squallido indurrebbe a rifugiarsi in un passato lontano.
Il passato non è più la ricerca delle origini, ma può rappresentare una fuga dalla realtà, oppure la rappresentazione di una realtà sostanzialmente inconoscibile, quanto quella del presente.
Non bisogna comunque dimenticare che il successo del romanzo storico non è un fenomeno solo italiano, ma riguarda tutta la narrativa postmoderna: basti ricordare gli americani Don DeLillo e Thomas Pynchon.
Sebastiano Vassalli rappresenta una significativa esperienza di ritorno al romanzo storico in tempi recenti.
Partito dallo sperimentalismo del Gruppo 63, lo scrittore se ne distaccò per intraprendere nuove strade e quindi approdare al romanzo storico, con La chimera (1990) e Marco e Mattio (1992), ambientato il primo nel Seicento e il secondo alla fine del Settecento.
I suoi romanzi intendono evidenziare le analogie e le differenze che intercorrono fra il tempo odierno della scrittura e l'epoca storica nella quale si svolge il racconto; per quanto distante sia la prospettiva dalla quale i destini umani vengono osservati, la ricerca di un senso in essi si rivela comunque vana.
Del Gruppo 63 fece parte anche Luigi Malerba, che nel 1974 diede alle stampe Le rose imperiali, ambientato nella Cina del IV secolo.
Seguirono Storie dell'anno Mille (1777, scritto con Tonino Guerra), Il pataffio (1978), Il fuoco greco (1991), Le Maschere (1995), Itaca per sempre (1997).
In questi romanzi i riferimenti ai fatti storici sono scarni, mentre sul passato si riflettono le ombre del presente politico oscuro e corrotto; il passato, quindi, si rivela inestricabile quanto il presente.
Nel 1976 Vincenzo Consolo pubblicò Il sorriso dell'ignoto marinaio e nel 1987 Retablo, il primo ambientato nell'Ottocento e il secondo nel Settecento.
In queste opere la ricostruzione storica è vista come un rimedio all'azione distruttiva del potere contro la memoria; di conseguenza, lo scrittore si propone di esplorare le crepe della storia ufficiale, alla ricerca di ciò che è stato omesso o cancellato.
Ricordiamo anche Cercando L'Imperatore (1985) di Roberto Pazzi, sulla famiglia dello zar Nicola II dopo la rivoluzione d'ottobre, e I fuochi del Basento (1987) di Raffaele Nigro, sulle lotte contadine nel sud preunitario; e Il resto di niente di Enzo Striano, uscito nel 1986, nel quale viene raccontata la vita di Eleonora de Fonseca Pimentel sullo sfondo della rivoluzione napoletana del 1799.

Nel 1987 Rosetta Loy diede alle stampe Le strade di polvere, storia di una famiglia monferrina dalla fine dell'età napoleonica ai primi anni dell'Unità.
Nel 1988 uscì Le menzogne della notte di Gesualdo Bufalino, che vinse il Premio Strega, e nel 1990 La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini, sul riscatto di una gentildonna sordomuta dal trauma di una violenza subita da bambina, nella Palermo del Settecento.
Nel 1994 fu pubblicato uno dei testi fondamentali della narrativa contemporanea, Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi, ascrivibile al novero dei romanzi storici in quanto ambientato a Lisbona nel 1938, durante il regime salazarista.
Degno di nota anche Q (1999), un affresco sugli anni della Riforma protestante del collettivo Luther Blissett, poi noto come Wu Ming.
Negli anni successivi questi autori hanno dato alle stampe altre opere di ambientazione storica: Manituana (2007), Altai (2009).
Anche il collettivo Kai Zen si è cimentato nel genere: vedi La strategia dell'Ariete, uscito nel 2007.
Negli anni duemila, un autore del genere di grande successo commerciale in Italia è Valerio Massimo Manfredi, che scrive romanzi storici ambientati nell'epoca antica, principalmente ellenistica e romana.
Con diversi best seller (dalla trilogia Aléxandros a L'ultima legione), Manfredi ha ottenuto la traduzione in numerose lingue.
Per il resto, il romanzo storico, o neostorico, continua ad attirare numerosi autori tra loro diversi, che provengono da esperienze diverse, consacrati oppure esordienti, che operano nelle più diverse regioni d'Italia; il genere viene pubblicato dalle case editrici di grande tradizione come dalla nuova editoria; comprende opere che si avvalgono di ricostruzioni storiche scrupolose come opere che lasciano ampio spazio all'invenzione narrativa; opere letterariamente curate come opere volte soprattutto ad appassionare e divertire il lettore.
Al di là dell'ambientazione storica, è difficile trovare tratti comuni tra i romanzi in questione.
Molto noti e di rilievo sono i romanzi storici di Andrea Camilleri, come Il birraio di Preston, La concessione del telefono e La mossa del cavallo.
Carlo Lucarelli ha dato alle stampe alcuni gialli ambientati nell'era fascista (Carta bianca, L'estate torbida, Via delle Oche).
Anche Antonio Scurati si è cimentato nello storico, con Una storia romantica.
Tra gli altri autori in attività, ricordiamo Valerio Evangelisti (ciclo di Eymerich, da Nicolas Eymerich, inquisitore in avanti), Guido Cervo (ciclo di Valerio Metronio, da Il legato romano in avanti), Danila Comastri Montanari (serie di Publio Aurelio, da Mors tua in avanti), e poi Alan D. Altieri, Alessandro Barbero, Valter Binaghi, Rino Cammilleri, Giulio Castelli, Rita Charbonnier, Gianandrea de Antonellis, Andrea Frediani, Ugo Moriano (vincitore del premio Selezione Bancarella 2013 con L'ultimo sogno longobardo), Giulio Leoni, Laura Mancinelli, Andrea Molesini (vincitore del Premio Campiello 2011 con Non tutti i bastardi sono di Vienna), il duo Monaldi & Sorti, Valeria Montaldi, Emma Pomilio, Carla Maria Russo (autrice, tra gli altri, de La sposa normanna), Marco Salvador (con la saga sui Longobardi), Francesco Scrima, Annalisa Bari con I mercanti dell'anima, ambientato nel Quattrocento, e Coccarde rosse, ambientato nel sud d'Italia durante il brigantaggio.
Alcuni romanzi insigniti del Premio Strega in tempi recenti hanno un'ambientazione storica, come Vita di Melania Gaia Mazzucco, Il dolore perfetto di Ugo Riccarelli, Stabat Mater di Tiziano Scarpa e Canale Mussolini di Antonio Pennacchi.

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Enrico

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