RECENSIONE | IL PICCOLO PRINCIPE... con occhi di bambino
TITOLO: Il Piccolo Principe
AUTORE: Antoine de Saint-Exupéry
EDITORE: Bompiani
SINOSSI: è la storia dell'incontro tra un aviatore, costretto da un guasto ad un atterraggio di fortuna nel deserto, e un ragazzino alquanto strano, che gli chiede di disegnargli una pecora. Il bambino viene dallo spazio e ha abbandonato il suo piccolo pianeta perchè si sentiva troppo solo lassù: unica sua compagna era una rosa. Un libro che si rivolge ai ragazzi e "a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più", come dice lo stesso autore nella dedica del suo libro.
RECENSIONE
Aprire le pagine di questo racconto è come entrare in un incantesimo descritto con una grazia squisita. Per il Piccolo Principe si prova subito un profondo e commovente sentimento d'affetto.
La semplicità dell'innocenza, la sublime capacità di comprendere le cose con il cuore, l'amore per la rosa, per un fiore, per un amico, l'importanza di 'addomesticare' una volpe.
Traboccante di significati, è uno stimolo a ritornare bambini per poter vedere le cose con il cuore e il forte presentimento che, in questo modo, il mondo sarebbe più semplice e migliore.
Antoine De Saint-Exupèry, ha creato un magnifico ed eterno racconto, adatto a tutte le età e per il quale le parole sembrano mai bastare.
L'immagine del piccolo principe è l'emblema dell'infanzia, lo stato di grazia ritrovato, così possibile quando sarebbe impossibile. È un paradosso affermare che il libro è destinato o era destinato ai bambini perché non è necessario che si insegnino a loro i valori autentici che noi adulti dimentichiamo negli atti quotidiani. Abbiamo bisogno di recuperarli ritornando piccini con la mente e il cuore.
Tanti critici hanno analizzato Il Piccolo Principe e hanno scritto fiumi di definizioni, parole difficili e interpretazioni tra le più disparate ma oltre la critica, la grandezza e il fascino di quest'opera è che attraversa il tempo e le generazioni mantenendo intatto il suo linguaggio, quando la logica della nostra ragione è incrinata e messa a dura prova da domande apparentemente ingenue e infantili.
Certe cose, con il passare del tempo, rimangono sepolte sotto strati di coperte che hanno il nome di società, costume, ragione, abitudine, paura, formalità e pudore. E alle volte, gli strati, sono talmente tanti che si rischia di non capire più cosa c'è sotto.
Allora arrivano i bambini ad aprirci gli occhi per mostrarci le cose per quello che sono realmente, con la loro visione ingenua e incondizionata.
Esiste una frase nel libro, eloquente:"I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta".
Sfogliare le pagine di questo racconto è come entrare in un incantesimo.
Sicuramente non è un libro adatto ad una lettura superficiale, perché si rischia di trovare una storia senza capo nè coda. Invece, dietro un'apparente storia banale si cela il segreto degli occhi dei bimbi che non velano d'ipocrisia ciò che osservano ma descrivono con semplicità i controsensi dell'agire umano.
Così un baobab può diventare il modo indiretto di parlare dell'educazione e dell'onestà perchè il male è come i baobab, se non lo elimini quando è piccolo distruggerà il pianeta.
Così una volpe cela dietro di sè gli amici, i familiari e le persone care che in genere incontriamo nella vita e se le accogliamo ci prendiamo anche il dovere di accudirle e ne diventiamo responsabili. Insomma, un racconto adatto a tutte le età ma non per tutti, perché alcuni potrebbero vederci solo un serpente grasso e non ciò che esso ha appena mangiato.
Il mio voto: 8
Enrico
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