LUCIANO DE CRESCENZO, l'ingegnere scrittore

E' proprio vero che le brutte notizie arrivano sempre tutte insieme. Solo due giorni fa la notizia della scomparsa di Andrea Camilleri e oggi mi ritrovo a scrivere di un'altra grave perdita, Luciano De Crescenzo ci ha lasciato ieri, all'età di 90 anni.
Anche lui ricoverato a Roma, ospedale Gemelli, per il deteriorasi delle sue condizioni fisiche, era malato da tempo. Pur avendo dato grande prova di lucidità in alcune interviste che ha concesso alla soglia dei novant'anni, soffriva di una patologia neurologica. Di recente una polmonite aveva poi determinato un peggioramento delle sue condizioni generali.
Da qualche anno ormai non prendeva più parte a eventi pubblici. L'ultimo applauso gli è stato tributato qualche settimana fa a Positano, dove il comico e regista Alessandro Siani aveva presentato il libro scritto a quattro mani con il filosofo, Napolitudine.
Figlio della pittoresca cultura napoletana, è stato prima ingegnere, professione che ha praticato per diversi anni, poi artista poliedrico con una carriera divisa tra attore, scrittore, poeta e regista amatissimo in patria. Ha sempre raccontato la sua terra attraverso opere ironiche e ispirate agli antichi filosofi greci.

Classe 1928, nato nello stesso quartiere napoletano di Carlo Pedersoli (Bud Spencer), suo grandissimo amico e compagno di studi, Luciano lavorò nella ditta di guanti del padre per poi laurearsi in ingegneria idraulica e praticare la professione fino al 1976 quando scoprì la sua vera vocazione, quella di scrittore talentuoso e autore di successo.
In trent'anni la sua produzione conta circa 50 libri, tradotti in 19 lingue e pubblicati in 25 paesi per un numero di copie vendute che si avvicina ai 18 milioni. Scrisse romanzi ma anche saggi divulgativi di storia e letteratura. Vinse un solo premio, il Premio Cimitile, con Il tempo e la felicità (1998).
Fu attore insieme a Nino Manfredi, Roberto Benigni, Sophia Loren e Luca De Filippo. Dietro la cinepresa, invece, scrisse e diresse Il mistero di bellavista e Croce e delizia, considerato dalla critica il suo film meglio riuscito.
In televisione fu conduttore di diversi programmi, uno su tutti: Zeus - Le gesta degli dei e degli eroi, un programma su miti e leggende greche della RAI. Grazie ai suoi studi gli venne conferita la cittadinanza onoraria della città di Atene.
Autodichiaratosi ateo, non offrì mai il suo intelletto alla politica italiana nonostante le 'avance' dello schieramento di centro-destra Forza Italia.

Un altro fulmine a ciel sereno che mi rende infinitamente triste e svuotato.
Ammetto di conoscere pochissimo De Crescenzo e di non aver mai letto completamente qualcuna delle sue opere, solo qualche pagina e capitolo qua e la insieme ad alcuni minuti di video in TV, sono l'ultima persona che potrebbe giudicarne l'operato ma oggi l'Italia perde l'ennesima bandiera e mi unisco al cordoglio della famiglia e di chi lo ha amato come uomo e come scrittore.
Se ne va una personalità forte e singolare, uno dei pochi fari rimasti ad illuminare una penisola ormai confusa e senza direzione.


ARRIVEDERCI, LUCIANO!



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Enrico

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