INCONTRI D'AUTORE #1 | David Diop al SalTo19
Da qualche anno il Salone Internazionale del Libro di Torino mi da l'opportunità di conoscere e stringere la mano ad alcune fra le più spiccate personalità del panorama letterario nostrano e non solo.
Nell'edizione di quest'anno, come in quella del 2018, ho deciso di incontrare la cinquina di autori finalisti del Premio Strega Europeo che viene consegnato proprio in occasione della fiera e che premia un'autore, ed il suo libro, che nel corso dell'anno precedente ha ricevuto un riconoscimento letterario nel proprio paese di pubblicazione.
Il vincitore della sesta edizione è stato David Diop con il romanzo Fratelli d'anima. Fin dalla comunicazione dei finalisti avevo il sentore che questo autore si sarebbe ritagliato una degna fetta di visibilità.
Fratelli d'anima ha ottenuto 11 voti su 22 ed è stato votato da una giuria composta da scrittori vincitori e finalisti del Premio Strega. Ai loro voti si sono aggiunti quelli di Maria Ida Gaeta, Solimine e Petrocchi, rappresentanti delle istituzioni responsabili della selezione dei libri in gara.
L'appuntamento per fare due chiacchiere e ascoltare la presentazione era l'11 maggio nella Sala Internazionale allestita tra i padiglioni del Lingotto. Non me lo sono fatto sfuggire.
La sensazione è stata quella di essere catapultato indietro nel tempo, ai momenti terribili della guerra e alle atrocità ignobili cui erano costretti i soldati. Impossibile non immedesimarsi in loro. Per circa un'ora le letture di Lara Ricci (giornalista del Sole 24 ore) e gli interventi di Diop hanno galvanizzato ed emozionato i presenti che hanno riempito la sala creando un'atmosfera surreale. Il silenzio assordante era sintomo di attenzione assoluta nonostante l'intervento fosse in lingua originale (francese).
Con le cuffie alle orecchie per seguirne la traduzione ho visto partecipanti piangere ed esternare le emozioni in modi delicati e discreti. E' stato tutto molto intimo e riservato, come una conversazione tra vecchi compagni di viaggio, consapevoli del dramma vissuto.
Stringere la mano a quest'uomo mi ha dato una scossa all'anima, una profonda iniezione di coraggio e determinazione che ha arricchito il mio bagaglio di esperienza quotidiana. Basta chiudere gli occhi e rivivere quei pochi istanti, così intensi, per ripartire alla grande.
Cordiale e fraterno, è stato un incontro introspettivo. Fatelo anche voi, se ne avrete la possibilità.
Lui non si ricorderà del vostro viso ma voi faticherete a dimenticarlo.
Stringere la mano a quest'uomo mi ha dato una scossa all'anima, una profonda iniezione di coraggio e determinazione che ha arricchito il mio bagaglio di esperienza quotidiana. Basta chiudere gli occhi e rivivere quei pochi istanti, così intensi, per ripartire alla grande.
Cordiale e fraterno, è stato un incontro introspettivo. Fatelo anche voi, se ne avrete la possibilità.
Lui non si ricorderà del vostro viso ma voi faticherete a dimenticarlo.
IL ROMANZO
Sul fronte occidentale, nelle trincee francesi, tra i soldati bianchi coi loro vistosi calzoni rossi spiccano i fucilieri senegalesi, «i cioccolatini dell’Africa nera», come li chiama il capitano Armand. Prima di ogni assalto, il capitano non manca di ricordare loro che sono l’orgoglio della Francia, «i piú coraggiosi dei coraggiosi», un autentico incubo per i nemici che hanno paura dei «negri selvaggi, dei cannibali, degli zulú». I senegalesi ridono contenti. Poi, mettendosi in faccia gli occhi da matto, sbucano fuori dalla trincea con il fucile nella mano sinistra e il machete nella destra.Alfa Ndiaye e Mademba Diop sono amici, fratelli d’anima cresciuti insieme in Africa, lontano dai freddi accampamenti del fronte. Quando in trincea risuona il colpo di fischietto del capitano, escono anche loro dal buco urlando come selvaggi indemoniati per non apparire meno coraggiosi degli altri.Un giorno, però, Mademba Diop viene ferito mortalmente e, con le budella all'aria, chiede per tre volte ad Alfa di dargli il colpo di grazia. Per tre volte Alfa si rifiuta e, dopo una lunga e atroce agonia, Mademba muore.La morte dell’amico consegna Alfa all’impensabile, a tutto ciò che gli antenati e il mondo di ieri avrebbero proibito e che invece la grande carneficina della guerra moderna concede.A ogni fischio di chiamata del capitano Armand, Alfa si precipita fuori dalla trincea e corre verso i «nemici dagli occhi azzurri», uccidendo senza pietà e tagliando alle sue vittime una mano come trofeo di guerra. Una, due, tre, quattro... otto mani. Come un demone, uno stregone, un divoratore di anime, che soltanto una voce del mondo di ieri potrebbe salvare.
L'AUTORE
David Diop è nato a Parigi ed è cresciuto in Senegal. Attualmente vive nel Sud-Ovest della Francia dove insegna letteratura francese presso l’Università di Pau. Fratelli d’anima è il suo secondo romanzo.
Enrico
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