RUBRICHE | LO SAPEVI CHE... Romanzo Picaresco (parte I)
Don Chisciotte della Mancia con Sancho Panza |
Con Romanzo Picaresco si identifica generalmente una narrazione apparentemente autobiografica,
fatta in prima persona e in cui il fittizio protagonista descrive le
proprie avventure dalla nascita alla maturità.
L'eroe è una persona di
bassa estrazione sociale, generalmente un orfano nato da genitori ignoti
e abbandonato a se stesso in un mondo ostile.
Per sopravvivere è costretto a compiere azioni riprovevoli, come
rubare, prostituirsi, uccidere.
Ma venire a compromessi con un mondo che
è esso stesso spietato e crudele non pregiudica l'intrinseca bontà del
personaggio, che alla fine è spesso premiata col successo.
L'iniziazione
alla società
è caratterizzata da un fatto sfortunato, che dà l'avvio a una serie di
peripezie e di viaggi durante i quali il protagonista si imbatte in
persone di varia estrazione sociale.
Nel romanzo picaresco si è voluto prediligere il punto di vista della nascente borghesia,
da un lato per la ricerca del successo da parte di un personaggio di
umili origini, dall'altro per il declino dell'ideale
cavalleresco-aristocratico per il quale Dio è garante di una immutabile armonia sociale, contro l'individualismo del capitalismo in ascesa.
Per quanto sia possibile individuare alcune caratteristiche comuni,
stabilire un modello a tutto tondo di romanzo picaresco (il termine
stesso è definizione recente) è tutt'altro che facile a causa delle
differenze storico-geografiche tra i differenti paesi in cui esso fiorì, e il lungo periodo di oltre due secoli che intercorre tra le prime opere e quelle più mature.
Le origini sono spagnole. La prima novela ascrivibile al genere in questione, apparve in forma anonima per la prima volta ad Alcalá, Burgos e Anversa sotto il titolo di Lazarillo de Tormes (1554), seguito dal Guzmán de Alfarache di Alemán (1599-1604).
In seguito al successo di queste prime opere, in Spagna videro la luce numerosi altri romanzi sullo stesso tema tra il 1600 e il 1646, periodo in cui compare quella grande opera che segna la nascita del romanzo moderno europeo: il Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes (1605).
La voga del picaresco si diffuse, fin dagli ultimi anni del Cinquecento, al resto dell'Europa: il primo esempio di romanzo picaresco fuori dai confini spagnoli è Il viaggiatore sfortunato (The Unfortunate Traveller) di Thomas Nashe, pubblicato già nel 1594 e forse influenzato dal Lazarillo de Tormes, poi, nel 1668 vide le stampe il Simplicius Simplicissimus di Grimmelshausen (Gelnhausen 17 marzo 1622 - Renchen, 17 agosto 1676) in Germania, seguito dalla Storia di Gil Blas di Santillana di Lesage in Francia (1715, 1724, 1735).
In Inghilterra, Il viaggiatore sfortunato,
cui si è fatto accenno, si incentra sulla vita e sui viaggi di un
paggio alla corte di re Enrico VIII: qui si mescolano elementi
tipicamente picareschi ad altri più
vicini al romanzo cavalleresco o ai moduli del romance.
Il genere novel verrà infine fissato con la pubblicazione di Robinson Crusoe (1719), Il colonnello Jack e Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders (pubblicati entrambi nel 1722) da parte di Daniel Defoe
(lui stesso un commerciante di stoffe finito in miseria).
I due romanzi
coronarono il successo dell'autore, anche se ad esso dovette
contribuire il fatto che Defoe era ormai giornalista e spia
del governo: è quindi verosimile che poté trarre ispirazione da fatti
di cronaca nera veramente accaduti nei più malfamati quartieri della Londra di allora.
La situazione sociale inglese è evidentemente molto differente da quella dipinta dai romanzi spagnoli, dove ancora l'ottica mercantile caratteristica dei paesi protestanti puritani
fa fatica ad affermarsi: i personaggi appaiono meno inclini a
compromessi morali.
Caratteristica costante
del picaresco è l'impossibilità da parte dell'eroe di cambiare la
società, un determinismo che può sembrare cinico ma che costituirà la componente fondamentale in autori come Émile Zola e di Giovanni Verga, figli (o vittime) della Rivoluzione industriale.
All'eroe spagnolo che aspira al successo è comunque riservata una sorte più amara: il benessere deve essere compatibile con la morale cattolica, altrimenti si risolve in tragedia e fallimento.
Nel romanzo picaresco emerge spesso un contrasto stridente tra gli
strati ricchi, che predicano il bene ma in realtà restano impuniti delle
loro malefatte solo in virtù dei loro privilegi mentre i poveri pagano
per tutti.
Un modello tra
l'altro esportato dagli spagnoli con conseguenze altrettanto drammatiche
nelle haciendas sudamericane.
Enrico
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