RECENSIONE | CARRIE... doccia di sangue

Carrie (Carrie) è il primo romanzo di Stephen King ad essere stato pubblicato, nel 1974.
L'autore ha sempre sostenuto che fu la moglie Tabitha ad incoraggiarlo a farlo visionare ad una casa editrice, in quanto lui non riponeva in questa storia particolare fiducia di successo.
Nel corso degli anni, è stato (ed è tuttora) uno dei libri più censurati nelle scuole statunitensi.
In Italia è uscito nella sua versione originale nel 1977, edito dalla Sonzogno con la traduzione di Brunella Gasperini.

Vi starete chiedendo il perchè della censura, il motivo è da ricercarsi nell'estrema attualità dei 'comportamenti' e dei temi trattati nell'opera nonostante sia stata scritta più di quaranta anni fa.
L'intera storia ruota attorno a quella 'bestia' che è il bullismo nelle scuole, se poi ci aggiungiamo una madre psichiatrica e ossessionata dalla religione il piatto per un buon romanzo del RE è servito.

Carrie White è un'adolescente introversa e silenziosa, orfana di padre, che, assieme alla madre Margaret, vive a Chamberlain, cittadina del Maine.
La sua è una vita molto difficile ed infelice, in quanto a scuola viene costantemente maltrattata e derisa dalle compagne di classe, mentre a casa, la madre, una donna puritana affetta da turbe psichiche, le infligge quotidianamente severe punizioni fisiche e morali.
Pochi sanno però che è dotata di telecinesi, potere paranormale ereditato dalla nonna paterna che, nel corso degli anni, l'ha portata ripetutamente a scontrarsi con la madre, che la ritiene posseduta da Satana.
Fin dalle prime battute King non ci risparmia immagini dure che vedono la povera ragazza in preda alle lacrime e soverchiata dall'oppressione.
Il libro inizia a scuola, mentre assieme alle compagne Carrie sta facendo la doccia dopo una lezione di educazione fisica, e qui ha le sue prime mestruazioni.
Spaventata, in quanto non sa cosa stia succedendo al suo corpo perché la madre non gliene ha mai parlato, non trova comprensione neanche nelle compagne di classe che, appena si accorgono della situazione, ne approfittano per deriderla e sbeffeggiarla, tirandole addosso degli assorbenti igienici.

Il RE non ha 'peli sulla lingua' descrive l'accaduto con forza, parla della cattiveria delle compagne come a voler denunciare e condannare un atteggiamento così ridicolo ma che si schianta come un macigno sulla sensibilità della povera protagonista.
Non è finita qui perchè, tornata a casa è costretta a subire l'umiliazione della madre con tanto di riferimenti alla Bibbia e alle Sacre Scritture.
Emerge come l'autore conosca benissimo l'argomento e sia fiero di parlarne al pubblico rendendolo partecipe di una fede, la sua, che non sempre lo ha accompagnato nel corso della vita.
Insomma, Carrie interpreta la figura dell'adolescente moderno, straziato e deriso dai coetani che non trova o non ha il coraggio di evadere dalla propria sfera di paura negando così la possibilità, perfino ai genitori, di aiutarlo.

Ma non tutto è 'nero' come si può credere; continuando la lettura ecco che affiorano i primi sensi di colpa.
Sue Snell, una delle compagne di classe, tormentata dai rimorsi per l'episodio cui si è resa una delle protagoniste nella sala docce, chiede al suo fidanzato Tommy Ross, lo studente più bello e popolare della scuola, di accompagnare la ragazza al ballo, per cercare di porre rimedio alla sua azione.
Dopo un tentennamento iniziale, il ragazzo accetta e, quando fa la proposta all'interessata, Carrie si dimostra speranzosa.   
Immaginate voi la felicità di una ragazzina che viene invitata al ballo dall'allievo più bello della scuola, la prima cosa che qualsiasi altra adolescente farebbe sarebbe correre a casa per raccontarlo alla mamma no?
Quando torna a casa e lo dice alla madre, la donna, ritenendo il ballo peccaminoso ed intimorita dal fatto che i ragazzi presenti possano farle violenza, cerca di proibire a Carrie di parteciparvi ma quest'ultima si ribella, cosa che fa scatenare i suoi poteri e terrorizzare la donna.

Si entra così nella parte 'calda' del libro non solo perchè la storia cambia improvvisamente tono diventando quasi raccapricciante ma anche perchè ci saranno molte 'fiamme' (letteralmente parlando) a fare da contorno alla follia che leggerete.
Mentre nella scuola fervono i preparativi per il ballo ormai imminente, Christine (altra compagna di Carrie), ancora furiosa per la punizione ricevuta (impossibilità di partecipare al ballo), viene a sapere che Tommy vi parteciperà con Carrie e architetta assieme allo sbandato Billy Nolan, suo fidanzato, l'ennesimo scherzo ai danni della compagna: con la collaborazione di altre amiche sue compiacenti, truccherà i voti della serata, in modo da far incoronare i due come Re e Regina e, quando questi saliranno sul palco per ricevere gli onori del rito, rovescerà addosso alla ragazza del sangue di suino allo scopo di rovinarle il momento più bello della vita (...una doccia di sangue).
Non tutto però va secondo i piani, lo scherzo (riuscito ma in modo tragico) non è altro che il prologo della fine, è la scintilla che accende in Carrie la telecinesi: quella vera, cattiva, rabbiosa e distruttrice.
Niente e nessuno riesce a sfuggirle, si abbatte sulla città con una violenza inaudita creando terrore e panico prima tra i partecipanti al ballo e poi sui cittadini di Chamberlain.
Saranno risparmiati i suoi 'carnefici', compresa la madre? Oppure no?

Naturalmente non spoilero nulla sul finale ma se amate il Thriller/Horror non potete non leggere questo libro; è l'esordio di uno scrittore che si è ritagliato una bella fetta di letteratura contemporanea e che ha venduto milioni di copie nel mondo, anche con questo romanzo.
Certo è scritto ancora in modo acerbo e la storia non è 'sofisticata' come altre sue opere di più tarda realizzazione ma il successo che sta avendo ancora oggi basta a dimostrarne il valore.



Il mio voto: 7/10



Enrico 

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