RECENSIONE | GOMORRA... scrivere di immondizia e sangue

Gomorra è il primo romanzo di Roberto Saviano, pubblicato nel 2006 dalla casa editrice Mondadori.
È presente nelle classifiche di best seller in Germania, dove l'opera è saltata subito in cima alla classifica del settimanale Der Spiegel, e si è diffuso anche in altri paesi, tra cui Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Francia, Svezia, Finlandia e Lituania.
In Italia sono oltre 2 milioni le copie vendute e oltre 10 milioni nel mondo.

I media italiani per troppo tempo hanno trattato la camorra come un fenomeno locale da cui i clan hanno tratto a lungo giovamento e nonostante Napoli sia una delle città più grandi del Paese, nessuno dei quotidiani nazionali viene stampato li.
In questo scenario, il libro ha imposto il problema della criminalità organizzata all'ordine del giorno in Italia.
Molto di quanto è raccontato in Gomorra deriva da indagini di polizia e documenti ufficiali ma più di ogni altra cosa, si caratterizza per la presenza costante dell'autore che per anni Roberto Saviano ha vissuto nei Quartieri spagnoli di Napoli dove captava le frequenze radio della polizia per arrivare in fretta sui luoghi del delitto.
Il libro è stato definito un romanzo ma è scritto con uno stile fortemente documentaristico ed è proprio questa mescolanza a renderlo un successo mondiale.
Ha aperto gli occhi agli italiani sulla camorra e su come la sua economia cresca di pari passo con quella legale, di come il suo denaro puzzi di sangue, immondizia, latte di bufala e cemento.

La camorra (o il Sistema come lo chiamano i suoi appartenenti) non ha alcuna ideologia al di là del più aggresivo neoliberismo economico.
In particolar modo, le donne, le vedove dei boss sono promosse spesso alle posizioni più elvate o addirittura si muovono circondate dal proprio gruppo personale di guardie del corpo composto da altre donne vestite di giallo com Uma Thurman in Kill Bill.
Le guerre per il monopolio e la gestione delle piazze di spaccio sono una costante, quando all'inizio del 2005 splose la guerra di Secondigliano centinaia di giornalisti arrivarono da tutto il mondo e alcuni appartenenti ai clan si offrivano di raccontare le loro storie in cambio di denaro e i polizziotti facevano posare come spacciatori i colleghi in borghese per soddisfare le orde di fotografi.
Furono pochi gli inviati che riuscirono ad ottenere storie veritiere.
La Napoli di Saviano è descitta come uno dei luoghi più oscuri del pianeta, l'autore ha trovato un filo allentato nel tessuto della rispettabilità borghese italiana e lo ha tirato disfacendone la trama e mostrandone l'inconsistenza.
Viene tracciata una mappa dettagliata del coinvolgimento della camorra nell'industria dell'abbigliamento e del suo dominio del porto di Napoli dove ogni anno vengono scaricate più di un milione e mezzo di tonnellate di merci provenienti dalla Cina, a cui va aggiunto un altro milione che vi transita, evadendo il fisco e senza lasciare traccia nei registri ufficiali.

Per il turista o l'amante del Belpaese, l'Italia qui descritta è un luogo completamente irriconoscibile, niente arte rinascimentale, nessun piacevole pranzo all'aperto, nessuna piazzetta caratteristica, non design di lusso nè paesaggi mozzafiato.
Questa è la terra dei fuochi, nel solo 2002 furono circa tre milioni le tonnellate di rifiuti tossici sotterrate illegalmente in Campania.
Se gli uomini del Nord, quelli che fanno girare davvero l'economia, non avessero smaltito per prezzi irrisori i rifiuti tossici prodotti dalle loro aziende attraverso la camorra, l'Italia non avrebbe mai raggiunto i parametri economici richiesti per entrare in Europa.
Questa è la Campania, cuore pulsante di una delle più potenti organizzazioni criminali al mondo.
A causa della sua presenza la regione ha un tasso di omicidi tra i più alti in Europa, una percentuale molto elevata di spacciatori, un crescente livello di disoccupazione, di dipendenza da cocaina e una grande incidenza di tumori legati allo scarico selvaggio di rifiuti tossici.

Nonostante la veridicità dei fatti riportati, alcune storie risultano troppo perfette, come quella del sarto che abbandona il lavoro dopo aver visto in televisione Angelina Jolie indossare un abito che proprio lui aveva confezionato in un sordido atelier gestito dai caamorristi; oppure quella dell'uomo che ama talmente il proprio AK-47 da intraprendere un pellegrinaggio in Russia per andare a rendere omaggio al suo creatore, Michail Kalashnikov.
Ci si chiede se l'autore non abbia cambiato qualche nome o qualche dato e nel caso il lettore avrebbe dovuto essere informato ma la verità emotiva del resoconto è incontestabile.
Roberto Saviano ha rotto il silenzio della camorra che smette di essere un fenomeno meramente nazionale e diventa un fenomeno mondiale.
Molti lo criticano per aver infangato il suo Paese ma la verità è che quando si finisce di leggere Gomorra non si riesce più a smettere di pensarci.



Il mio voto: 6/10



Enrico

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