RECENSIONE | IL POETA... sulla scia di Edgar Allan Poe
Il Poeta (The Poet) è un romanzo di Michael Connelly edito nel 1996 che non vede, per la prima volta, protagonista Harry Bosch ma Jack McEvoy: personaggio menzionato in altre opere e collegato comunque al detective più amato ed odiato di Los Angels.
Nonostante siano divise per così dire in 'serie' (quella di Bosch, quella di Haller e romanzi a se), ogni opera sgorgata dalla penna di questo autore è connessa in qualche modo con le altre attraverso personaggi ricorsivi piuttosto che da crimini e criminali ricorsivi.
Il McEvoy di questa storia l'ho già incontrato in Il buio oltre la notte ma in un ruolo minore e adesso ho avuto la possibilità di leggere di lui per conoscerlo meglio ed affezionarmi alla sua storia.
Questo gioco di incastri è fantastico e fa di Connelly uno dei miei autori di thriller preferiti.
Jack McEvoy è un giornalista di cronaca nera del Rockey di Denver e la morte, questa volta, lo coinvolge in modo molto diretto: suo fratello
gemello Sean, poliziotto, è stato trovato morto suicida sulla sponda del
lago dove, anni prima era morta la loro sorella. Una notizia
sconvolgente cui Jack non riesce a credere. Suo fratello non può essersi
ucciso. Lui lo conosceva.
Decide di scrivere un articolo sulle morti per suicidio nella polizia, arrivando ben presto ad una scoperta: il fratello è stato assassinato. E non è stato il primo. Jack riporta così alla luce morti di altri poliziotti, archiviate come suicidi, dietro le quali si nasconde uno spietato serial killer.
Decide di scrivere un articolo sulle morti per suicidio nella polizia, arrivando ben presto ad una scoperta: il fratello è stato assassinato. E non è stato il primo. Jack riporta così alla luce morti di altri poliziotti, archiviate come suicidi, dietro le quali si nasconde uno spietato serial killer.
Il suo biglietto da visita è un verso di una poesia di Edgar Allan Poe.
Grazie agli indizi raccolti riesce a convincere quindi l'F.B.I. ad iniziare un'indagine piena di colpi di scena alla quale parteciperà in prima persona; una lotta contro il tempo per catturare il poeta, prima che colpisca ancora e causi altre vittime innocenti.
Grazie agli indizi raccolti riesce a convincere quindi l'F.B.I. ad iniziare un'indagine piena di colpi di scena alla quale parteciperà in prima persona; una lotta contro il tempo per catturare il poeta, prima che colpisca ancora e causi altre vittime innocenti.
E' un libro con una delle indagini più avvincenti ed anomale che abbia mai letto, già è difficile pensare come un semplice giornalista possa convincere un intero reparto dell'F.B.I. ad aprire un'indagine sull''ignoto' ma ancora di più riuscire a farsi assoldare come membro, in prima persona.
Questo è indice di fortissimo carattere del nostro protagonista, determinato e spietato come si può anche intuire dall'incipit dell'intero romanzo: "La morte è il mio mestiere, ci guadagno da vivere, ci costruisco la mia reputazione professionale".
E' un uomo che ha a che fare con moltissima gente, il suo lavoro lo richiede ma è fondamentalmente solo, i suoi rapporti con la famiglia e gli amici (ammesso che ne abbia) sono quasi inesistenti ed ecco allora che gli viene in soccorso Connelly che gli crea l'occasione per un filrt con l'agente federale Rachel Walling.
I due si conoscono e si avvicinano tanto da iniziare una storia, tormentata però dall'ex marito di lei anch'egli agente e membro del gruppo di indagine.
All'inizio ero scettico sul fascino di questo romanzo, non mi ha mai convinto la sua trama e l'ho sempre 'snobbato' augurandomi non arrivasse mai il momento di prenderlo tra le mani ma devo piacevolmente ricredermi; in effetti l'inizio lento, così cupo e dark mi ha annoiato e fatto pensare di abbandonarlo ma la svolta può essere sempre dietro l'angolo e un susseguirsi di avvenimenti inaspettati mi hanno condotto alla conclusione lasciandomi però un po' di amaro in bocca.
In che senso? Il finale non conclude niente, o meglio, si scopre chi è il killer ma riesce a fuggire.
Preludio al prossimo romanzo di Connelly che leggerò, il cui titolo è inequivocabile e il detective Bosch farà il suo ritorno: Il poeta è tornato.
Ora capite il perchè di questa piccola digressione.
Un romanzo intrigante ad alta intensità, ti trasmette emozioni forti. Azione, tattica e amore ne fanno un thriller magistrale.
Dalla mente di questo autore sempre ottime storie ed in particolare questa che gli è valsa tre premi letterari nel 1997: il Premio Dilys, l'Anthony Award e il Nero Award.
Il mio voto: 8/10
Enrico
Grandioso. Grazie Enrico! Ciaooooooo...
RispondiEliminaGrazie a te Pia. E' un romanzo che mi ha molto sorpreso, non mi aspettavo mi catturasse in maniera così potente.
EliminaIn generale, se non lo hai ancora fatto, recupera qualche suo thriller e non ne rimarrai delusa :)