RUBRICHE | LO SAPEVI CHE... Romanzo D'appendice (parte II)

Carlo Collodi
Segue da RUBRICHE | LO SAPEVI CHE... Romanzo D'appendice (parte I)


Tra gli autori più noti di romanzi d'appendice sicuramente si contano Eugène Sue che pubblicò, a puntate, fra il 1842 e il 1843 su Le Journal des Débats il suo romanzo più celebre I misteri di Parigi (Les Mystères de Paris), i già citati Honoré de Balzac e Alexandre Dumas padre, solo a titolo di esempio, I tre moschettieri (Le trois mousquetaires) uscì a puntate su Le Siècle nel 1844.
Di Théophile Gautier venne pubblicato Il Capitan Fracassa sulla Revue Nationale et Etrangere, tra il 1861 e il 1863.
La modalità del romanzo d'appendice non fu ristretta alla sola Francia, basti pensare allo scozzese Robert Louis Stevenson che pubblicò in 17 puntate sul periodico Young Folks il romanzo La freccia nera (The black arrow), poi uscito in volume nel 1888, James Joyce che pubblicò Finnegans Wake sotto il titolo provvisorio di Work in progress nel periodico Transition, o all'italiano Emilio Salgari col suo ciclo di romanzi imperniato attorno alla figura del principe malese Sandokan, o a un altro italiano, Carlo Collodi, autore di uno dei più noti esempi di letteratura per ragazzi, Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, che deve la trama definitiva proprio alla sua natura di romanzo d'appendice.
Il romanzo d'appendice tuttavia non fu solo romanzo leggero per giovani lettori, tant'è che in Francia fu pubblicato a puntate Madame Bovary di Gustave Flaubert (su La revue de Paris dall'ottobre 1856) e in Russia nacquero come romanzi d'appendice alcuni opere ritenute capolavori assoluti della letteratura mondiale come Delitto e castigo (Преступление и наказание - "Prestuplenie i nakazanie") e I fratelli Karamazov (Братья Карамазовы - Brat´ja Karamazovy), entrambi su Il messaggero russo, di Fëdor Michajlovič Dostoevskij e Guerra e pace (Война и мир [Voyna i mir]), sempre sul Messaggero russo, di Lev Nikolaevič Tolstoj.

Autori italiani di spicco di romanzi d'appendice (o comunque di forte presa popolare) sono stati invece scrittori e scrittrici di fama come Francesco Mastriani (1819-1891), Emilio De Marchi, Luigi Natoli (con lo pseudonimo di "William Galt"), Matilde Serao, Carolina Invernizio, Guido da Verona, Pitigrilli, Liala.
Dopo la seconda guerra mondiale il romanzo d'appendice sui maggiori quotidiani decadde.
Fu quasi completamente sostituito dai più "immediati" fotoromanzo e teleromanzo (o fiction televisiva, o telenovela), il racconto a puntate, specie di taglio poliziesco.
Rimase in uso solo su alcuni quotidiani fino alla fine degli anni settanta.
Nella pagina dedicata allo svago e al tempo libero, infatti, trovava posto accanto ad un altro genere narrativo apprezzato dai lettori: quello dei fumetti, con le tradizionali strisce, o vignette.
Al romanzo d'appendice ha attinto in maniera massiccia, specie all'epoca del muto, anche il cinema di genere melodrammatico in voga dagli anni venti fino al neorealismo degli anni quaranta e cinquanta.

Poco noto è il feulliton L'amante del cardinale di Benito Mussolini, pubblicato nel 1910 su Il Popolo di Cesare Battisti.
In tempi più moderni la formula della serialità tipica del romanzo d'appendice è stata fatta propria dapprima dalla radio, con la diffusione di radiodrammi, a volte ripresi proprio da romanzi d'appendice di successo, come I quattro moschettieri, adattamento radiofonico in chiave comica ispirato al celebre romanzo di Dumas, trasmesso dalla RAI negli anni trenta del Novecento, che registrò un successo di pubblico senza precedenti e la lettura di classici della narrativa, e poi dalla televisione, con il dilagare di soap opera, telenovele e fiction.
In questi casi gli ingredienti base del romanzo d'appendice ci sono tutti: la pubblicazione su un mezzo di comunicazione di massa, la frammentazione della vicenda in puntate che ha lo scopo di mantenere viva la curiosità del lettore-ascoltatore-spettatore, la ripetività degli schemi narrativi, la fidelizzazione del pubblico, l'aumento del pubblico stesso per aumentare il profitto dell'editore.
Tornando alle origini del romanzo d'appendice, non si può non notare un altro aspetto che si è mantenuto ai nostri giorni: l'anticipazione di stralci dell'opera (qualche capitolo del romanzo ai tempi di Balzac, un trailer cinematografico oggi), che ha lo scopo di destare la curiosità del pubblico: basti pensare al battage pubblicitario che ormai accompagna stabilmente l'uscita prossima di un blockbuster.
E comunque, il feuilleton non è mai tramontato del tutto e continua a fare le sue sporadiche ma significative apparizioni, come nel caso de Il profumo di Patrick Suskind stampato a puntate sul Frankfurter Allgemeine Zeitung e sul Corriere della Sera.

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Enrico

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