RUBRICHE | Per Saperne Di Più su... BLAZE

Prima edizione italiana Sperling & Kupfer
Blaze ( Blaze) è un romanzo scritto da Stephen King fra la fine del 1972 e l'inizio del 1973 ma pubblicato solo nel 2007, con lo pseudonimo Richard Bachman, utilizzato in precedenza per un quintetto di opere pubblicate tra 1977 e 1984 (Ossessione, La lunga marcia, Uscita per l'inferno, L'uomo in fuga e L'occhio del male) e un'unica volta negli anni novanta (I vendicatori).
Nell'introduzione al romanzo, intitolata Diciamola tutta, datata 30 gennaio 2007, King definisce Blaze il "quinto quarto" dei lavori giovanili pubblicati come Richard Bachman (L'occhio del male è, a detta dell'autore, un libro "di Stephen King", non di Bachman, benché pubblicato con quello pseudonimo) e ne ricostruisce l'origine e il trentennio di oblio, fino alla riscoperta e alla pubblicazione in una versione revisionata, così concludendo: "questo è un vecchio romanzo, ma credo di essermi sbagliato giudicandolo a suo tempo un cattivo romanzo".
I proventi generati dalla pubblicazione del libro sono destinati alla Haven Foundation, creata per sostenere gli artisti indipendenti.

All'epoca della prima stesura, l'autore non fu soddisfatto del risultato e non lo propose neppure ad un editore.
Dopo aver pubblicato i primi romanzi sotto lo pseudonimo Richard Bachman, provò a riprenderlo in mano ma lo abbandonò dopo poche pagine, confermando il primo giudizio negativo.
Un anno dopo aver pubblicato Colorado Kid ripensò per la prima volta dopo anni a Blaze.
Malgrado i suoi timori che il dattiloscritto fosse andato perso, questo fu ritrovato da una sua assistente nella Fogler Library dell'Università del Maine, dov'era stato conservato per oltre trent'anni.
La rilettura fugò invece un altro timore, quello di trovarsi di fronte a un'imbarazzante opera giovanile: l'autore rivide il proprio giudizio sul romanzo, che stavolta trovò piuttosto buono, migliore per esempio di Uscita per l'inferno, degno di essere pubblicato dopo un'adeguata riscrittura.
Nell'aggiornare la storia, King scelse di lasciare nel vago i riferimenti temporali, perché non sembrasse troppo antiquato, ma non poté eliminare alcuni elementi datati, ma funzionali alla trama. L'ambientazione va quindi considerata "America, non molto tempo fa".

Nell'introduzione al romanzo, King scrive che rileggendo lo scritto a distanza di oltre trent'anni gli ricordò il neorealismo con taglio criminale di James M. Cain e Horace McCoy, la trilogia di Young Lonigan e il romanzo Tutto, ma non un cuore di James T. Farrell, oltre ad essere un evidente omaggio a Uomini e topi di John Steinbeck.
Nel riscriverlo, adottò lo stile asciutto e l'andatura sostenuta della miglior narrativa noir, pensando soprattutto a Jim Thompson e Richard Stark.
Ma la citazione d'apertura, che precede l'introduzione, è tratta da un altro autore di genere particolarmente amato da King, John D. MacDonald: "Questi sono i bassifondi del cuore".

In Italia è stato pubblicato la prima volta dalla casa editrice Sperling & Kupfer nel 2007 con la traduzione di Tullio Dobner.


Enrico 

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