RECENSIONE | IL BUIO OLTRE LA NOTTE... Bosch è sotto accusa

Il buio oltre la notte (A Darkness more than Night) è il settimo romanzo di Michael Connelly, edito nel 2001, avente come protagonista il detective di 3º grado della Polizia di Los Angeles Harry Bosch.
La mia lettura cronologica di questo autore dunque continua con un nuovo capitolo della fortunatissima serie che negli Stati Uniti è arrivata ai vertici delle clssifiche.
Ormai reduce da sei romanzi, ero pronto ad un altro 'police procedural' dove la figura di Bosch è assolutamente predominante e non viene messo in risalto il contributo alle indagini di terzi ma sono stato piacevolmente smentito.
Come vedremo l'autore ha cambiato direzione. E' chiaro comunque il genere, un thriller ad alta tensione distintivo di uno scrittore ex giornalista di cronaca nera.
Viene introdotto un nuovo personaggio, un certo Terry McCaleb (che non ho la più pallida idea se rivedrò più avanti, non mi dispiacerebbe) che non affianca il nostro detective ma conduce un'indagine tutta sua e vi chiederete cosa possano c'entrare i due.
Le loro vite si erano in relatà incrociate anni prima ma ora la faccenda sembra molto più seria: un omicidio.

Se non avete mai letto un Connelly, vi dirò chi è Bosch e mai come questa volta la sua storia è così importante.
Harry Bosch, il suo nome completo è Hieronymus Bosch, che gli è stato dato dalla madre (protagonista indiretta del libro) in onore dell'omonimo pittore del XV secolo.
Nato nel 1950, sua madre era una prostituta ad Hollywood, che venne uccisa nel 1961 quando Bosch aveva 11 anni.
Il padre, che incontrò più tardi nella sua vita, invece era un importante avvocato penalista.
Ha passato la sua giovinezza con alcune famiglie adottive occasionali e in vari orfanotrofi e centri giovanili dove apprese dell'omicidio della madre.
Appena maggiorenne scappò via e si arruolò nell'esercito americano, venne mandato in Vietnam dove diventò un topo delle gallerie nella 25ª divisione fanteria, cioè un soldato specializzato il cui lavoro era di avventurarsi nel dedalo di gallerie utilizzate come caserme, ospedali e, in alcuni casi, obitori dai vietnamiti.
Dopo essere tornato dal Vietnam entra a far parte della LAPD e nei libri lo troviamo con il grado di Detective III, una posizione che include i ruoli di investigatore e di supervisore e equivale al ruolo di Sergente.
In tutti i libri, Bosch vive in una casa in pendenza sulla strada Woodrow Wilson sulle colline di Hollywood.
I soldi utilizzati per la costruzione della casa provengono dalla produzione di una miniserie TV in cui un attore (l'immaginario Dan Lacey) interpreta il ruolo di Bosch in un caso al quale il detective ha lavorato in passato e che coinvolge un serial killer; per la realizzazione di questa serie Bosch ha anche fornito la consulenza tecnica come esperto del LAPD.

Nel libro ci troviamo di fronte ad una storia parallela, quella di Bosch impegnato in un processo di proporzioni internazionali che lo vede comparire come testimone e parte attiva dell'accusa, dall'altra quella di Terry McCaleb ex agente dell'FBI che vive una vita tranquilla sull'isola di Catalina a Sud di Los Angeles con la moglie e la figlia e che inaspettatamente riceve la visita di Jaye Winston, la detective dello sceriffo di LA che gli porta un fascicolo e una videocassetta di un caso che non riesce a risolvere: l'omicidio di Edward Gunn.
L'ex agente, ritiratosi per problemi di cuore, promette alla donna di limitarsi a dare un'occhiata al fascicolo e di farle avere una sua idea sul caso ma viene travolto dalla passione per le indagini e si ritrova a lavorare giorno e notte.
L'indagine viene resa ancor più eletrizzante quando Terry scopre che l'omicida possiede un modus-operandi molto particolare: adotta lo schema artistico del pittore fiammingo Hieronymus Bosch e l'elemento centrale nella scena del delitto è un gufo in plastica che sembra sorvegliare la stanza.
I due giungono presto ad un sconcertante verità, il profilo dell'assassino coincide quasi perfettamente a quello di Harry Bosch.

Sicuramente si tratta del più intrigante capitolo della saga che io abbia letto fino ad ora, sembra di leggere uno spaccato, un frammento della vita di Bosch vista al di fuori del contesto che si è soliti affrontare con Connelly.
Mi ero abituato ad indagare con Harry, capire la sua mente investigativa quasi come un elemento aggiunto della sua squadra e invece mi ritrovo al fianco di Terry ad indagare sul detective più famoso di tutta la divisione.
Il ruolo di Bosch è quasi marginale in questo romanzo, l'attenzione su di lui viene richiamata esclusivamente nell'aula di tribunale mentre viene approfondita e sviscerata la storia dell'ex FBI, i ruoli sono invertiti.
Tutto questo è fantastico perchè rende il libro irresistibile, la storia poi è raccontata magistralmente con un sacco di colpi di scena, mai un momento vuoto o di stasi come invece avevo trovato nel romanzo precedente.
Sembra quasi di leggere qualcosa di completamente diverso da ciò a cui mi ero abituato, e ti sconvolge.
Il migliore in assoluto per il momento.

Se proprio devo trovare una nota stonata devo ricercarla in un appunto personale che con la recensione precedente sottolineavo.
Scusate lo spoiler, Bosch è felicemente sposato con Eleanor (in Musica dura) ma le cose inziano ad andare presto male e la donna decide di andarsene (in Il ragno).
Da quel momento Connelly sembra dimenticarsi di lei e la lascia andare senza darci più notizie, la speranza era di ritrovarla in Il buio oltre la notte ma, a lettura finita, sono ancora a corto di informazioni.
Michael, quando la fai tornare? Perchè torna vero? Fallo per il bene del nostro Harry.



Il mio voto: 9/10



Enrico

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