RECENSIONE | L'OMBRA DELLO SCORPIONE... Captain Trips, il Progetto Azzurro
L'ombra dello scorpione (The Stand) è un romanzo post apocalittico scritto da Stephen King e pubblicato nel 1978 negli USA.
L'autore sviluppa l'ambientazione già presente nel racconto Risacca notturna e intruduce per la prima volta l'antieroe per eccellenza delle sue opere, Randall Flagg, che apparirà anche in Gli occhi del drago e nella saga della Torre Nera.
Nel 1990 ne è stata pubblicata una "Edizione integrale" (The Stand: The Complete & Uncut Edition), datata febbraio 1975 - dicembre 1988.
In Italia è uscito nella sua versione originale nel 1983, edito dalla Sonzogno con la traduzione di Bruno Amato e Adriana Dell'Orto e nel 1991 nella sua versione integrale con stessi traduttori.
Nella prefazione dell'edizione integrale, l'autore avverte i lettori: "questo
non è un nuovo romanzo [...] non è una versione totalmente nuova,
completamente diversa de L'ombra dello scorpione. [...] è un’espansione
del romanzo originale. [...] non troverete vecchi personaggi che si
comportano in modi strani, nuovi, ma scoprirete che quasi tutti i
personaggi, nella versione integrale del libro, fanno più
cose; e se non fossi stato convinto che alcune di queste cose erano
interessanti - forse persino illuminanti - non avrei mai dato il mio
assenso a questo progetto.".
In
questa edizione è stato spostato il periodo d'ambientazione dagli anni
ottanta ai novanta producendo tanti piccoli anacronismi (situazioni
in cui appaiono oggetti o personaggi che, per ragioni storiche e
cronologiche, non sarebbero potuti comparire) dovuti forse a mancanza
d'attenzione durante la riscrittura.
E' uno dei primi romanzi pubblicati da King
nel suo periodo d'oro (come lo chiamo io), i primi anni della sua
carriera nei quali, secondo me, è riuscito a dare il meglio di sé esprimendo la sua contorta personalità in opere di grande spessore
quali, tra le tante, Carrie e Le Notti di Salem.
Il libro è diviso in tre parti.
La prima parte,
intitolata appunto "Captain Trips", si svolge in un lasso di
tempo di 19 giorni e racconta del quasi totale sterminio della
popolazione dell'America settentrionale, e forse del mondo, in seguito
alla dispersione di un'arma batteriologica sfuggita al controllo
dell'uomo: un virus conosciuto con il nome formale di Progetto Azzurro
(e in gergo come "Captain Trips"), una mutazione letale dell'agente
eziologico dell'influenza
caratterizzato da un tasso di infettività del 99,4% ed un tasso di
mortalità per gli infetti del 100%.
Per chi come me ha letto o leggerà l'edizione integrale, il libro inizia
con un prologo intitolato "Il cerchio si apre" che spiega, in 4 pagine, come la super
influenza sia sfuggita dal laboratorio in cui era stata creata.
E'
forse questa la parte più importante dell'intero romanzo perchè è qui
che vengono descritti tutti o quasi i personaggi principali della storia
e il loro modo di vivere dopo la catastrofe.
Conoscerete Frances
Goldsmith, una studentessa universitaria incinta; Harold Lauder, uno
studente
insicuro e rancoroso innamorato di Frances; Stuart Redman, un tecnico
che lavora in un'azienda che produce calcolatrici del Texas; Larry
Underwood, un musicista pop che subito prima dell'arrivo del virus era
diventato improvvisamente famoso; Nick Andros, un sordomuto; Joe/Leo
Rockway, un ragazzo selvaggio, smemorato e telepatico; Glen Bateman,un
anziano professore di sociologia; Nadine
Cross, un'insegnante vergine con un oscuro segreto; Ralph Brentner, un
panciuto e gioviale agricoltore e Tom Cullen un uomo
ritardato ma di buon cuore.
Quasi dimenticavo, farete soprattutto la conoscenza dell'Uomo Nero, Randall Flagg.
Mi sono innamorato delle loro storie e dei loro volti, astratti ma cosi reali nella mia mente da poterli immaginare come vicini di casa, colleghi di lavoro o amici; la maestria dell'autore nel renderli così vivi è fenomenale, a volte ti chiedi se per qualche strano motivo non siano realmente esistiti.
Il libro continua nella seconda parte con un continuo intrecciarsi delle odissee dei pochi sopravvissuti tenuti insieme da un sogno condiviso in cui una centottenne di colore, Abagail Freemantle (nota anche come 'Mother Abagail'), di Hemingford Home (Nebraska)
si propone come rifugio per l'umanità sopravvissuta.
Questa donna diventa la leader
spirituale di questo gruppo che tenta di ricreare una
società democratica nella città di Boulder in Colorado (la zona libera).
Il nocciolo della storia è tutto qui, ogni collegamento, interazione e/o legame per il quale vi siete domandati un perchè lo scoprirete con non poche sorprese.
Sì d'accordo qualcuno può dire che la prima parte risulta noiosa con molte pagine superflue ma vi assicuro che, se arrivate qui (siamo intorno alle 550 pagine), vi ricrederete e non riuscirete a smettere di leggere.
Nel frattempo un altro gruppo di sopravvissuti, fra cui un ex delinquente, Lloyd Henreid, un pazzo piromane, Donald Merwin Elbert (meglio conosciuto come Pattumiera), un ex cuoco
dell'esercito, Whitney Horgan, una teenager ninfomane e sensuale, Julie
Lawry, e l'ex capo della polizia di Santa Monica in California, Barry Dorgan vengono guidati a Las Vegas da un'altra entità, un demonio con poteri soprannaturali, Randall Flagg, l'Uomo che cammina.
Le sue leggi sono tiranniche, punisce coloro che non le seguono con crocifissione ed altri tormenti.
Si arriva così alla terza parte del libro dove tutto è pronto per il confronto finale quando i due campi profughi vengono a
conoscenza l'uno dell'altro, e ognuno vede nell'altro un pericolo per la
propria sopravvivenza.
Mentre Las Vegas si arma per distruggere la zona
libera dopo l'inverno, la Zona libera si organizza democraticamente per
affrontare la minaccia proveniente da Ovest.
Entrambi i gruppi sentono
di essere al centro di un conflitto di stampo apocalittico tra Bene e
Male, impersonati dai loro leader: Mother Abagail afferma infatti di
essere guidata dal Dio cristiano, mentre Flagg viene ritenuto essere mandato dal Diavolo (o essere lui stesso il Diavolo).
Ci si avvicina così alla conclusione in un crescendo di tensioni, paure e tradimenti da parte di personaggi inaspettati che ti investono come un vortice dal quale si fatica ad uscire, degno di una di quelle Serie TV dalla trama intrigante che continueresti a guardare per tutta la notte.
Purtroppo arrivano anche le prime note dolenti, le prime perdite che mai avresti voluto leggere e per le quali ci rimani male, malissimo veramente.
Il libro si chiude con uno scambio di battute riguardanti una domanda sinistra, già aleggiata in altre parti del libro, che si pongono due dei protagonisti sopravvissuti riguardo al fatto che la razza umana possa imparare dai propri errori.
Nell'edizione integrale è presente anche un breve epilogo intitolato "Il cerchio si chiude" dove si rivela quello che è successo a Randall Flagg dopo la battaglia finale di Las Vegas e fa riferimento al Ka, argomento ampiamente trattato da King nella saga della Torre Nera.
Con questa storia Stepehn King mi ha stregato, non è la classica narrazione di una serie di eventi con incroci di vite e personalità.
Mi ha colpito la sua profonda conoscenza della psiche umana, è in grado di trasmetterla al lettore in maniera fantastica, pulita e limpida con un linguaggio semplice benchè l'argomento sia l'esatto opposto.
Secondo me King è uno psicologo mancato, da questa opera affiora in modo prepotente la sua affinità con la materia.
Insomma, se non lo avete ancora fatto, procuratevene subito una copia e iniziate il viaggio, lo 'scoglio' delle oltre 900 pagine può spaventare ma non preoccupatevi, quel masso che vi blocca vi sembrerà sempre più piccolo man mano che sfoglierete le pagine.
Il mio voto: 9/10
Enrico
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