RECENSIONE | CAVIE di Liliana Marchesi


TITOLO: Cavie

AUTORE: Liliana Marchesi

EDITORE: La Corte Editore



SINOSSICora si risveglia all'interno di una teca di cristallo. Non sa dove si trova, come sia finita lì dentro, e soprattutto non ne capisce il perché. Ma non è sola. Con lei ad affrontare lo stesso incubo c'è Kurtis, un ex soldato che sembra essersi risvegliato poco prima e che, come lei, sembra non ricordare nulla. Hanno tutti e due degli strani tatuaggi sul braccio e ben presto capiranno di essere finiti in un labirinto di prove al limite della sopravvivenza, e che avranno bisogno l'uno dell'altra per superarle. E mentre poco alla volta i ricordi iniziano a riaffiorare, e scomode verità a emergere, dovranno dare fondo a tutte le loro abilità e a ogni goccia del loro coraggio per poter sopravvivere al folle esperimento in cui sono stati catapultati. E scoprire quali segreti si celino dietro quello che viene chiamato Progetto Pentagono.


RECENSIONE


Non leggevo un distopico da quando Hunger Games fece la sua comparsa sugli scaffali delle librerie italiane, nell'ormai remoto 2009. Dieci anni senza fantasy sono veramente tanti per uno che fino ai 16 anni non si 'cibava' d'altro. Poi ho perso di botto l'interesse verso questo genere letterario, forse perchè il mercato ha cominciato ad offrire materiale troppo scadente e ridondante.
Una piccola luce in fondo al tunnel mi ha fatto riacquistare la speranza e la voglia di rituffare il naso tra le pagine di un romanzo fantastico: Cavie di Liliana Marchesi. Una copertina brillante e fantastica, che non può passare inosservata, gioca sicuramente un ruolo fondamentale per impennare il livello di interesse.
Un romanzo con due protagonisti fuggiaschi da un destino sconosciuto ma già segnato. Non sanno dove si trovano e non hanno altra scelta che affrontare l'ignoto al di là di un portale: la loro via d'uscita?

Il 'modus operandi' non può non essere in linea con il filone distopico attuale, dunque aspettatevi ambientazioni futuriste e alla volte paradossali, nemici mutaforma e geneticamente modificati in laboratorio, una marea di tecnologia e fantascienza. In Cavie però non si leggerà di battaglie con cannoni ultra-fotonici e fucili a reazione nucleare, anzi Cora e Kurtis utilizzeranno pochissime armi. E' qui che Liliana Marchesi fa centro. La sua è una narrazione che affonda le radici nel fantasy vecchio stile per poi svilupparsi secondo i moderni criteri mantenendo però una forte umanità dei suoi personaggi. Il senso dell'attaccamento alla vita, dono prezioso che rischia di essere loro precluso per soddisfare le manie insensate di un gruppo di scienziati pazzi e senza scrupoli. La loro forza di volontà nell'opporsi, unendo le forze e facendo squadra, innamorandosi.
Naturalmente non mancano i colpi di scena e per uno in particolare rimani basito: quando scopri chi è la mente del Progetto Pentagono che costringe le cavie ad un folle susseguirsi di prove ai limiti del possibile all'interno di un segretissimo bunker. Non si capisce dove siamo, potremmo addirittura essere in un'altra galassia.
Da che mondo è mondo, distopico va a braccetto con dispotico. Esiste sempre un leader autoritario dietro alla gigantesca macchinazione che il romanzo porta in scena e la morale non può che essere una sola: lottare, con tutte le forze, contro chi tenta di negare la libertà altrui con ogni strumento vigliacco possibile. Per quanto possa sembrare difficile e alle volte impossibile, per quanto il prezzo da pagare sia alto, l'imperativo è provarci. Una metafora della quotidianità, di quelle battaglie che la vita ci costringe ad affrontare.

Una lettura molto veloce che mi ha tenuto compagnia per due sera di un lungo week-end piovoso, la giusta atmosfera per addentrarsi tra i corridoi bui di un bunker maledetto. Liliana Marchesi ha una scrittura travolgente ed appassionata, impossibile non simpatizzare per Cora schierandosi dalla sua parte. E' nell'ultima parte del libro che ho provato le sensazioni più forti, un roccambolesco finale tra incredibili scoperte e dolorose perdite (?). Una qualità spiccata di Liliana è quella di creare e spargere cliffhanger in ogni dove; te ne piazza uno proprio all'ultima pagina e ancora adesso sono qui con i crampi allo stomaco. Avrei voluto sapere di più sulla storia dei due eroi, le loro origini e il loro passato (stravedo per i mattonazzi zeppi di pagine definite 'inutili') ma tutto lascia pensare ad un  loro ritorno sugli scaffali delle librerie.
Claustrofobico ed energico, Cavie è tutt'altro che un luogo comune nel marasma letterario italiano. La scrittura spigliata e frizzante rendono il romanzo adatto a tutte le fasce di età.
Diventate anche voi cavie del Progetto Pentagono.


VOTO: 4/5



Enrico

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