INCONTRI D'AUTORE #5 | Piergiorgio Pulixi a AperiLibro a L'Ombra del Gomitolo

Il tardo pomeriggio di ieri è stato uno di quei mercoledì che lasciano una traccia indelebile nel cuore di un lettore, e non solo. Ho avuto il grandissimo piacere di essere presente all'Ombra del Gomitolo, un suggestivo angolo di Torino dove profumo di vini e di libri si amalgamano in un connubio di meravigliosi incontri letterari e presentazioni.
Ieri è stata la volta di Piergiorgio Pulixi e il suo nuovo romanzo L'isola delle anime. Ad accompagnare la chiacchierata Simona Coppero, curatrice di Luoghi di Libri & Bolla e Fantasia, insieme ai ragazzi della compagnia teatrale I Saltapasti che hanno inscenato alcuni passi del romanzo.
Un'ora e mezza di colloquio libero, strutturato con domande e risposte sulla falsa riga di un'intervista giornalistica ma tutt'altro che classica e formale. Le voci emozionate di Simona e Piergiorgio tradivano leggera tensione timidezza di fronte ad un pubblico ridotto ma attento ed interessato. A Piergiorgio sono bastati pochi minuti per prendere confidenza mentre le sue parole colmavano il sottile velo di imbarazzo che naturalmente si crea sempre tra autore e lettore. Si è raccontato senza remore, fin dalle sue origini di scrittore: prima gli studi, i lavori come libraio e bibliotecario, poi nel 2006 l'incontro con il mentore Massimo Carlotto, di cui è diventato allievo. Da lui ha imparato molto, soprattutto la follia di crederci sempre.


L'isola della anime è un viaggio ancestrale in chiave antropologica che abbraccia presente e passato della Sardegna, una terra troppo spesso bistrattata dagli stessi italiani, che merita di più. Non solo perchè ha dato i natali a Piergiorgio.
Elementi esoterici e massonici sono qui il pretesto per denunciare la condizione di 'non tolleranza' di certi atteggiamenti, quando questi sono adottati dalla donna, che viene irrimediabilmente punita per questo. Pulixi spiega come negli anni '30 certi mestieri quali il magistrato, l'avvocato piuttosto che il poliziotto erano professioni riservate a soli uomini: una visione assolutamente sessista e maschilista i cui effetti sono ancora attuali. Una risata ci ha colti quando è stato citato Groucho Marx: "Gli uomini sono donne che non ce l'hanno fatta". In termini romanzeschi, Piergiorgio si esprime scrivendo di due donne poliziotto alle prese con un cold case e della loro voglia di riscatto, la volontà di voler ricominciare e la capacità di farlo, a 40 anni. Descrive poi come sia stato narrare di Mara ed Eva. Per un uomo è difficile farlo e per questo ha chiesto aiuto ad un gruppo di circa 15 tra lettrici sarde e continentali, selezionate con il compito di giudicare le varie fasi di stesura. Divertente sapere che fin dall'inizio ha commesso un grave errore: trasformare le due detective da acerrime nemiche a confidenti. Questo conferma davvero quanto il mondo femminile sia un oggetto del mistero per noi uomini. La sua bibliografia è dunque una continua palestra emozionale, un progetto continuativo.

La seconda parte della presentazione è scivolata sugli aspetti più tecnici del libro. Alla domanda 'Che cosa vuol dire per te scrivere e come lo fai?' ha risposto usando la metafora semplice ma concreta del tour operator. Come esso fornisce il meglio al cliente che desidera prendersi una rilassante vacanza, lui vede il lettore come un cliente che entra nella sua agenzia letteraria e gli chiede di fare un viaggio nella sua mente non interessandosi alla meta ma gustandosela tappa dopo tappa tra i capitoli dei suoi libri. Un viaggio sensoriale.
Quando crea una nuova storia lo fa prima ideando una struttura portante (lo scheletro) sulla quale poi costruirà la narrazione attraverso due scalette: una cronologica e una tematica, come in un film.
E alla domanda 'Ti piacerebbe vedere una o più tue opere trasposte su grande o piccolo schermo?', lui risponde di si ma ammette che si tratterebbe di qualcosa che deluderebbe il lettore perchè ognuno, quando legge, si crea il proprio film della storia e il 90% della volte le aspettative sono sempre deluse. Tante teste, tanti film. Mai risposta è stata più azzeccata, lo dice un lettore incallito.
C'è un aspetto del lavoro di Piergiorgio che ha rinvigorito la mia speranza in un mondo migliore: udite udite, il qui presente Pulixi fa auto-editing. E' dunque un eroe contemporaneo in un mondo di scrittori che vivono solo di marketing e introiti. Quotidianamente lui rilegge quello che ha scritto il giorno prima, in questo modo crea il giusto argine per lo scorrere della sua storia e previene quella che è la grande paura degli addetti ai lavori: il blocco dello scrittore.

Piergiorgio Pulixi, prima di essere scrittore di successo, è un uomo dalla profonda sensibilità che ha a cuore il suo lettore e a cui dedica tutto se stesso, scrivendo. Lo fa sicuramente per se stesso ma soprattutto per noi che lo leggiamo, per trasmetterci davvero un messaggio, un insegnamento, una morale.
Me lo ha dimostrato anche al momento del firmacopia. Non ha speso quei pochi secondi mettendoci solo una firma. La sua è una dedica sincera e sentita, un augurio ad inseguire i propri sogni senza mai demordere, come è stato per lui.
Grazie, Piergiorgio!



Enrico

Commenti

  1. Risposte
    1. Grazie a te, Simona. E' stata una bellissima serata. Già segnato in calendario i prossimi eventi! ;)

      Elimina

Posta un commento