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Agloe |
Agloe
è un toponimo che indica un luogo nella contea di Delaware (New York).
Nato come toponimo fittizio nelle carte geografiche di un editore, come
espediente per individuare le riproduzioni non autorizzate, è entrato in
seguito in uso concreto per indicare il luogo.
Negli anni trenta
il fondatore dell'azienda redattrice di carte geografiche General
Drafting Company Otto G. Lindberg, e l'assistente Ernest Alpers,
crearono un nome di fantasia anagrammando le iniziali dei loro nomi e
battezzarono con esso un incrocio fra due strade sterrate, ubicato
presso le montagne Catskill: si trattava dell'intersezione fra la NY 206
e Morton Hill Road, a nord di Roscoe, New York.
Si trattava di una trappola per il copyright, ovvero un artificio utile per scoprire eventuali plagi, che sarebbero diventati evidenti se lo stesso nome inventato fosse comparso in una carta pubblicata da un'azienda rivale.
Negli anni cinquanta, all'incrocio fra le due strade venne costruito un negozio: questo fu chiamato Agloe General Store, a causa della denominazione presente sulle mappe Esso, cliente della General Drafting Company.
Più tardi, Agloe apparve su una mappa pubblicata dalla Rand McNally dopo che il cartografo ottenne il toponimo dall'amministrazione del Delaware.
La Esso, immaginando che si trattasse di una riproduzione contraffatta, iniziò a preparare una serie di azioni legali contro Rand McNally: l'agenzia tuttavia si difese, mettendo in luce il fatto che essendo il luogo diventato reale non vi era stata alcuna violazione di copyright.
Nonostante il negozio sia in seguito fallito, il toponimo continuò ad essere indicato in numerose altre cartine, apparendo anche su Google Maps fino al marzo 2014.
Anche l'United States Geological Survey ha inserito "Agloe (Not Official)" nel suo archivio Geographic Names Information System nel febbraio dello stesso anno, ora Agloe è considerata una città fantasma visto che la popolazione ha abbandonato la città per sempre.
Agloe gioca un ruolo molto importante nel romanzo Città di carta, scritto da John Green.
Margo Roth Spiegelman, uno dei protagonisti dell'opera, si ispira infatti proprio alla città per trovare una definizione per la sua persona; invero, si paragona ad una ragazza di carta (Agloe viene chiamata anche città di carta, donde il titolo del romanzo).
Si trattava di una trappola per il copyright, ovvero un artificio utile per scoprire eventuali plagi, che sarebbero diventati evidenti se lo stesso nome inventato fosse comparso in una carta pubblicata da un'azienda rivale.
Negli anni cinquanta, all'incrocio fra le due strade venne costruito un negozio: questo fu chiamato Agloe General Store, a causa della denominazione presente sulle mappe Esso, cliente della General Drafting Company.
Più tardi, Agloe apparve su una mappa pubblicata dalla Rand McNally dopo che il cartografo ottenne il toponimo dall'amministrazione del Delaware.
La Esso, immaginando che si trattasse di una riproduzione contraffatta, iniziò a preparare una serie di azioni legali contro Rand McNally: l'agenzia tuttavia si difese, mettendo in luce il fatto che essendo il luogo diventato reale non vi era stata alcuna violazione di copyright.
Nonostante il negozio sia in seguito fallito, il toponimo continuò ad essere indicato in numerose altre cartine, apparendo anche su Google Maps fino al marzo 2014.
Anche l'United States Geological Survey ha inserito "Agloe (Not Official)" nel suo archivio Geographic Names Information System nel febbraio dello stesso anno, ora Agloe è considerata una città fantasma visto che la popolazione ha abbandonato la città per sempre.
Agloe gioca un ruolo molto importante nel romanzo Città di carta, scritto da John Green.
Margo Roth Spiegelman, uno dei protagonisti dell'opera, si ispira infatti proprio alla città per trovare una definizione per la sua persona; invero, si paragona ad una ragazza di carta (Agloe viene chiamata anche città di carta, donde il titolo del romanzo).
Enrico
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