Stephen King alla CBS per presentare END OF WATCH

Stephen King alla CBS
Ad inzio giugno, in occasione della pubblicazione di End of Watch, Stephen King si è concesso ai microfini della CBS per rilasciare un'intervista nella quale ha pesentato il libro e non si è tirato indietro dal dire ciò che pensa sulle prossime elezioni negli Stati Uniti.

Andiamo con ordine, dal momento dell'intervista a pochi giorni dopo sarebbe uscito nelle librerie degli States la sua ultima fatica, si tratta del capitolo conclusivo della sua prima serie hard boiled (genere che rientra in quello poliziesco e si distingue dal giallo deduttivo per una rappresentazione realistica del crimine, della violenza e del sesso) con protagonista il detective Hodges.
Come già detto in passato King afferma che per le sue opere trae ispirazione dalla quotidianità e, in particolare per End of  Watch, da una notizia letta su un quotidiano circa una donna che perdendo il controllo della sua vettura travolse una fila di persone al McDonald.
Da qui la trilogia nota con il nome di Mr. Mercedes.
Continuando nell'intervista capiamo il perchè di questa scelta letteraria: "non sarei stato in grado di scrivere un romanzo giallo in stile Agatha Christie, dove tutti i pezzi sono a posto e si scopre nel capitolo finale chi è l'assassino" ha detto il RE, "mi piaceva l'idea Hitchcock".
Perchè proprio lui? "Perchè Hitchcock ha spiegato la differenza tra orrore e suspense: l'orrore è quando una bomba esplode, suspense invece è quando c'è la bomba sotto il tavolo ma le persone che stanno avendo una piacevole conversazione attorno ad esso non se ne accorgono e il tempo stringe".

Viste poi le imminenti elezioni presidenziali, che avverrano nel mese di novembre, l'autore non si è risparmiato nemmeno sull'argomento e interpellato dal canale, senza voler ora farne un dibattito o aprire discussioni politiche (non è questo il luogo), vi riporto il suo pensiero che forse in molti di voi già conoscono se, come me, seguite King 'da vicino'.
Molto attivo su Twitter poi, per chi lo volesse, non manca mai il suo cinguettio a commento della campagna elettorale in scena negli States.
La sua posizione è molto chiara: "Devo dire quello che sento, e sono molto preoccupato per queste elezioni perché io sono un americano. Odio l'idea della gente che 'si guarda indietro' e dice: bene, questa celebrità ha detto questo mentre l'altra ha detto quell'altro. Ma in fondo, siamo tutti solo americani, e si vota, e siamo cittadini e parliamo di politica su Twitter allo stesso modo di chiunque altro. Io vengo dal Maine. Abbiamo un governatore che sostiene Donald Trump, e ho visto i risultati di quest'uomo nel corso degli anni, sono solo molto preoccupato per le elezioni".



QUI IL VIDEO INTEGRALE DELL'INTERVISTA ALLA CBS



Enrico

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