RUBRICHE | LO SAPEVI CHE... Romanzo Gotico (parte I)
Horace Walpole |
Il Romanzo Gotico è un genere narrativo sviluppatosi dalla seconda metà del Settecento e caratterizzato dall'unione di elementi romantici e dell'orrore.
L'espressione "letteratura gotica", riferita alla tendenza culturale sviluppatasi dalla metà del XVIII secolo, è entrata nell'uso comune a partire soprattutto dai paesi anglosassoni e individua solitamente storie ambientate nel Medioevo in castelli diroccati, sotterranei e altri ambienti cupi e tenebrosi.
Essendo il fulcro di questo genere l'unione fra storie d'amore
e di terrore, i temi frequenti di questo filone narrativo (che fu poi
chiamato "romanzo nero" con definizione oggi più comunemente attribuita
al noir) sono l'amore perduto, i conflitti interiori e il soprannaturale.
L'espressione deriva da gotico, termine usato a partire dal Rinascimento per indicare l'architettura e l'arte del Medioevo.
L'iniziatore della letteratura gotica moderna è considerato Horace Walpole (1717-1797) con il suo romanzo breve Il castello di Otranto del 1764.
Terzo figlio sopravvissuto del primo ministro sir Robert, a metà del Settecento cominciò a costruirsi un castello a Strawberry Hill, ai margini di Londra, e lo arricchì man mano di straordinari pezzi d'arte, tra cui intere collezioni di reliquie cattoliche, confermandosi un intenditore e un antiquario molto importante.
Con Il castello di Otranto (1764), diede inizio in modo abbastanza consapevole al genere gotico.
Il testo viene presentato come la traduzione di un antico racconto
italiano ambientato nella Puglia medievale nel Regno di Sicilia del re Manfredi.
Dopo Walpole e Clara Reeve con Il vecchio barone inglese, storia gotica, il romanzo gotico è meglio conosciuto come romanzo nero o del terrore.
Le ambientazioni cupe sono le stesse ma sono assai ridotti i fenomeni
soprannaturali.
Questa evoluzione narrativa, come si vedrà, è inaugurata
da Ann Radcliffe.
Rilevante anche Bram Stoker con il suo celeberrimo Dracula del 1897 ispirato alla figura storica del voivoda valacco Vlad III, detto Tepes (l'impalatore) vissuto nel Quattrocento, che ha reso popolare il personaggio del vampiro.
Nella narrativa la letteratura inglese del XVIII e XIX secolo fu alimentata da due temi ricorrenti: il romanzo gotico, definito anche "romanzo spaventoso" per i personaggi e l'ambientazione angosciante e il romanzo storico di Walter Scott.
Esiste un rapporto fisico molto stretto tra architettura e romanzo gotico del quale i veri protagonisti diventano proprio l'ambientazione e la scenografia della narrazione.
Non per niente in Inghilterra Horace Walpole ordinò la già citata costruzione neogotica di Strawberry Hill nei pressi di Londra.
In questa fortezza, che ebbe un posto importante nell'architettura inglese, Walpole fece installare una tipografia per stampare i suoi libri e quelli dei suoi amici.
Come il neogotico rifiutava la chiarezza e il razionalismo dello stile neoclassico dell'establishment dell'Età dei lumi,
il termine "gotico" venne collegato all'apprezzamento delle gioie date
dall'emozione estrema, lo struggimento della paura e la soggezione
inerente al sublime,
la ricerca di "atmosfera".
Le rovine degli edifici gotici evocavano
molteplici emozioni, rappresentando il decadimento inevitabile e il
crollo delle creazioni umane: così il bisogno di aggiungere finte rovine
per attrarre l'occhio nei giardini di paesaggio inglesi.
I protestanti
inglesi spesso associavano gli edifici medievali con quello che
vedevano come un periodo oscuro e terrificante, caratterizzato da dure
leggi applicate con la tortura e con rituali misteriosi, fantastici e superstiziosi.
Tra i fattori che hanno contribuito alla nascita del genere vi è il parallelo sviluppo in Europa del Romanticismo e il richiamo del misterioso e del magico, dell'esotico, del primitivo, del tenebroso.
Di particolare importanza appare soprattutto il Frankenstein o il Prometeo moderno (1818) di Mary Shelley, poiché supera alcuni schemi del primo periodo del romanzo gotico irrazionale sulla paura per le incognite per cedere il passo a una visione scientifica in chiave fantascientifica.
Il romanzo introduce poi tematiche culturali e filosofiche
tuttora attuali e di grande impatto in un'epoca nella quale la ricerca
stava accelerando enormemente le sue scoperte: il rapporto fra l'uomo e
la scienza, i limiti della scienza oltre i quali non è lecito spingersi,
il "diverso" che viene emarginato dalla società civile, la figura della creatura artificiale che si ribella al suo creatore.
Mary Shelley si colloca comunque nel romanticismo inglese per le passioni intense che percorrono la sua opera, su riviste come The Keepsake pubblicò anche una lunga serie di racconti per lo più su tematiche romantiche (come La ragazza invisibile e Valperga), gotiche tra macabro e soprannaturale (come Metamorfosi, Il mortale immortale e Il malocchio) e politiche.
Enrico
Ho letto tutti i romanzi gotici chi ho trovato. genere affascinante.
RispondiEliminaHo imparato a conoscerlo leggendo autori del genere recenti e mi ha affascinato da sempre.
EliminaOra voglio approfondire tornando indietro nei secoli.
Potrai trovare, sul mio Blog, la seconda parte della rubrica la prossima settimana (giovedì)
Il castello di Otranto utilizza tutto l'armamentario gotico : il castello perso nella brughiera, i rumori inquietanti di catene che si trascinano, voci nella notte; ma l'intreccio è un po sempliciotto. Di tutt'altro spessore per tensione e trovate narrative è il capolavoro di M.G.Lewis: Il monaco e L'italiano di A.Radcliffe.
RispondiEliminaSono già prenotati nella mia libreria come prossime letture, sono curioso di avventurarmi nella letteratura di quel tempo.
EliminaGrazie
Il romanzo gotico nella letteratura inglese è uno dei miei moduli didattici preferiti a scuola. Molto affascinante!
RispondiEliminaAffascinante è il termine esatto per descivere un così vasto genere letterario che, ad oggi, ha perso purtroppo molta 'popolarità' soprattutto tra i giovani. Ricordo ancora 'Ls caduta della casa Usher' quando frequenavo la scuola.
EliminaInserirlo nei moduli didattici è grandioso. Grazie.