I misteri dello Stanley Hotel di Shining
Lo Stanley Hotel vicino a Denver, Colorado |
Il famoso imprenditore Freelan Oscar Stanley
terminò la costruzione dello Stanley Hotel nel 1909.
Sei anni prima il suo medico
gli aveva ordinato di trascorrere alcuni mesi in un luogo dove si
respirasse aria pulita di montagna, nella speranza che questo potesse
migliorare la sua tubercolosi. Arrivato a Estes Park per una vacanza,
Stanley si innamorò della zona, e promise di tornare ogni estate.
Lo costruì su un terreno che aveva acquistato dal conte di
Dunraven, un nobile irlandese e oggi i cercatori di
fantasmi sostengono che lo spirito di Dunraven infesti
la stanza 407, le luci si spengono da sole, e la sua faccia spettrale
viene spesso vista inquadrata nelle finestre della stanza.
Stanley accettava solo clienti appartenenti all’alta società,
escludendo chi non ne facesse parte, addirittura, durante la prima guerra mondiale
quando il turismo si ridusse a quasi nulla, sedeva personalmente
nella hall rifiutando i clienti considerati non idonei anche se
l’hotel era quasi vuoto.
Nel suo periodo di massimo splendore, all’inizio del 20° secolo, decenni prima di diventare "The Shining Hotel" ospitò personaggi pubblici come Theodore Roosevelt e l‘Imperatore del Giappone Hirohito.
Nel mese di ottobre del 1974 Stephen King trascorse una notte in questo hotel, con il freddo e la neve in arrivo, l’albergo stava per chiudere, e i due erano gli unici ospiti.
Dopo aver cenato in
una grande e vuota sala da pranzo, con tutte le sedie girate sui tavoli,
tranne le loro, e aver camminato lungo i deserti corridoi senza fine,
un nuovo romanzo cominciò a prendere forma nella mente dello scrittore.
Quella notte King fece un sogno terrificante, in cui
suo figlio era inseguito attraverso i corridoi dell’hotel da una
manichetta antincendio e subito dopo capì che doveva scrivere: "Mi alzai, accesi una sigaretta, e restai seduto su una sedia guardando fuori dalla finestra le Montagne Rocciose", ha poi detto "e quando spensi la sigaretta avevo l’ossatura del libro nella mia mente".
Quel libro, Shining, ha cambiato completamente il destino dell’hotel.
Quello che era uno sbiadito residuo di antichi splendori rinacque, ed è ora soprannominato "The Shining Hotel".
La stanza 217, fulcro del romanzo (poi cambiata in 237
nell’adattamento cinematografico di Kubrick), è quella in cui dormì
King quella notte, ed é ormai quasi un luogo di culto, estremamente
popolare tra gli ospiti, da prenotare con mesi di anticipo.
Molto prima del successo letterario e cinematografico la
stanza aveva avuto una storia interessante. Nel 1917, la capo
governante Elizabeth Wilson, temendo che una tempesta avrebbe fatto
saltare l’energia elettrica, iniziò ad accendere le lanterne dell’hotel.
Mentre cercava di accenderne una in quella che oggi è la stanza 217, la
lanterna esplose facendo crollare il pavimento sotto i piedi della donna che precipitò nella stanza di sotto rompendosi le caviglie.
Per gli
investigatori del paranormale però, la storia della Wilson è più
inquietante di quanto possa sembrare, perché i giornali dell’epoca
riportarono versioni molto diverse dell’evento, e fornirono nomi diversi
della donna in questione.
Poiché i registri dei dipendenti sono ormai
dispersi, e non esiste nessuna sua fotografia, alcuni
credono che non potremo mai sapere chi ci fosse realmente in quella
stanza.
Molti cacciatori di fantasmi dicono che la camera 401 è in realtà la stanza più infestata
dell’albergo, abitata dal "ladro fantasma", che vi si aggira e ruba
anche gli effetti personali degli ospiti.
Altri sottolineano che il
rimbombo causato dall’ascensore adiacente è sufficiente per scuotere i nervi degli ospiti.
Oltre a questa stanza ritengono che tutto il quarto piano dello Stanley sia luogo centrale di attività paranormali.
Molti sostengono di aver sentito le risatine spettrali di bambini che correvano su e giù per i corridoi.
Un altro degli spiriti più spesso segnalati è quello di un ex
addetto alla manutenzione, di nome Paul, che morì per un attacco di
cuore mentre spalava la neve fuori dall’hotel nel 2005.
Le guide
turistiche raccontano che Paul interagisca con gli ospiti durante le
visite notturne alla struttura.
Anche se la sala da ballo (la Stanley MacGregor Ballroom) ha un ruolo piuttosto raccapricciante nel film è, oggi, un luogo popolare per feste
nuziali.
Detto questo, cacciatori di fantasmi amatoriali, che hanno
mangiato nella stanza, hanno affermato di aver sentito il suono del
pianoforte di Flora Stanley, la moglie del proprietario, morta da tempo.
Mentre la signora presumibilmente infesta la sala da ballo, gli
ospiti e anche il personale, affermano di avere più volte
avvistato il marito, sia nella sala biliardo sia nel bar.
Ora chiedo a voi, prenotereste una camera qui?
Anche solo per una notte?
Enrico
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