RECENSIONE | L'INCUBO DI HILL HOUSE di Shirley Jackson

TITOLO: L'incubo di Hill House

AUTORE: Shirley Jackson

EDITORE: Adelphi

PAGINE: 233 pp.

PREZZO: 12,00 € cartaceo



SINOSSI«In questo autentico classico del genere gotico, Eleanor Vance, giovane e tormentata donna che non ricorda di essere mai stata felice in tutta la sua vita, viene assoldata dal sinistro professor Montague, aspirante cacciatore di fantasmi, per un soggiorno sperimentale a Hill House... Giunta a destinazione, Eleanor si trova davanti una casa "che sembrava aver preso forma da sola, assemblandosi in quel suo possente schema indipendentemente dai muratori”; un edificio che “drizzava la testa imponente contro il cielo senza concessioni all'umanità"; una costruzione immune da ogni esorcismo: “un luogo non adatto agli uomini, né all'amore, né alla speranza”; una casa che si rifiuta di essere una dimora accogliente così come Eleanor vorrebbe sfuggire a un sistema di vita che le ha portato soltanto infelicità».

RECENSIONE

Cos'è Hill House? Semplicemente un'imponente e lussuosa dimora di circa 150 anni fa costruita con lo scopo di creare ansia e confusione nella mente di chi la visita. E' squilibrata, volutamente progettata così da Hugh Crain: ogni angolo non è mai dritto, le pareti curvano impercettibilmente, così le scale e i pavimenti. Per muoversi da una stanza all'altra è necessario conoscere la mappa ma le inclinazioni della struttura provocano negli abitanti un disorientamento tale che spesso, pur conoscendone l'esatta ubicazione, è impossibile raggiungerle.
Il romanzo è considerato un classico della letteratura di genere horror, riconosciuto in tutto il mondo come il capolavoro di Shirley Jackson, è apprezzato da sempre anche da Stephen King. Ho quindi rispolverato la copia stipata in libreria per verificare tutta questa grande bellezza.
Il risultato però è un nì.
Il dottor Montague è un ricercatore del paranormale e per capire se Hill House è davvero una casa infestata recluta tre giovani compagni con i quali vivrà alcuni giorni in quella che sembra essere la dimora più spaventosa di tutto lo stato. Insieme a Theodore, Luke e Eleanor documenterà non solo qualsiasi evento strano che accade al suo interno, ma testerà anche il loro stato d'animo, per capire l'influenza che essa ha su di loro.

L'autrice ci avverte fin da subito: "una casa arrogante e carica d'odio, sempre in guardia, non può che essere malvagia". La controtendenza sta nel fatto che non sono le violente morti, che hanno reso celebre l'edificio, o i sussurri che si odono ogni notte insieme ai battiti regolari sulle pareti e soffitti ma è la casa stessa ad essere lo spirito malvagio che gioca con le menti degli sciagurati inquilini, fino a renderli pazzi. Eleanor (Nell) è sicuramente la vittima preferita, su di lei la Jackson calca la mano senza risparmiarle nulla: è lei che la casa vuole e chiama. E' una ragazza di trentadue anni di cui undici vissuti accanto ad una madre malata che probabilmente non ha mai davvero amato. Sta con la sorella egoista e indifferente poichè non ha posto in cui rifugiarsi. La lettera del dottor Montague rappresenta l'occasione per evadere e fare finalmente qualcosa che la renda protagonista. Nonostante l'età, Nell si comporta da bambina e lo farà per tutto il libro; ammetto la difficoltà di sopportare i suoi capricci, che hanno reso la lettura spesso lenta e difficoltosa. Ho però accettato questa condizione perchè con l'avanzare della storia il parallelo tra Eleanor e Hill House diventava sempre più chiaro: entrambe sole. Un legame donna-casa che diventa morboso, giorno dopo giorno. 
Anche gli altri personaggi non mi hanno fatto impazzire: dalle premesse, il dottore doveva essere una figura di riferimento e invece si è rivelato inerme di fronte alla realtà, quasi terrorizzato da ciò che avrebbe dovuto conoscere bene; Theodore è invece la classica snob dal tenore di vita elevato che fa subito amicizia con tutti salvo poi pugnalare chi si dimostra una minaccia alla sua autorità; rimane Luke, unico che sembra avere una parvenza di ragione e di fatto, il cazzone della storia.

Con questo romanzo, Shirley Jackson ha fatto scuola per altri celebri autori e offre il suo punto di vista sulla psiche umana: un dramma che va oltre la vita stessa del singolo individuo. Se infatti la triste vicenda di Eleanor in qualche modo si conclude, Hill House resta lì, immobile, in attesa della prossima vittima.
L'incubo di Hill House è un romanzo gotico ma non dell'orrore, è un'opera ricca e particolareggiata, che alterna prosa e descrizione in maniera intelligente con una buona dose di ilarità. Il finale spacca in due l'opinione dei lettori: è incredibilmente aperto a qualsiasi interpretazione; le sorti di Nell sono chiarissime ma la faccenda sembra rimanere sospesa senza chiudere il cerchio.
Ciò che sconvolge non è la paura ma il fatto che il Male se ne stia tranquillo in disparte e faccia da spettatore all'autodistruzione di coloro che in quella casa sono andati con l'obiettivo destarlo.

VOTO: 3/5



AUTORE: Shirley Jackson è stata una scrittrice e giornalista statunitense, nota soprattutto per L'incubo di Hill House, del 1959, e La lotteria. Ha esordito scrivendo per il prestigioso «The New Yorker» nel 1948. Nella sua carriera ha scritto anche opere per bambini, come Nine Magic Wishes, e persino un adattamento teatrale di Hansel e Gretel, The Bad Children. Muore per infarto nel 1965, forse a causa della terapia a base di psicofarmaci che stava seguendo.

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