RECENSIONE | LE ORIGINI DEL MALE di You-jeong Jeong

TITOLO: Le origini del male

AUTORE: You-jeong Jeong

EDITORE: Feltrinelli editore

PAGINE: 227 pp.

PREZZO: 9,99 € e-book



SINOSSI: Yu-jin si sveglia una mattina nel proprio letto e scopre di essere ricoperto di sangue. Non solo il suo corpo, ma tutta la stanza ne è imbrattata. Lui non ricorda quasi niente della notte appena trascorsa, solo di essere uscito a correre per distendere i nervi. O meglio, di essere sgattaiolato fuori di casa visto che sua madre è meglio non sappia delle sue scappatelle notturne. Yu-jin ha ventisei anni e vive con lei e il fratello adottivo Hae-jin in un appartamento all'ultimo piano di un residence di Gundo, nella moderna periferia di Seul. Da quando sono morti in un incidente d’auto il padre e il fratello maggiore, Yu-jin è sottoposto a una terapia di psicofarmaci che tiene a bada l'epilessia di cui soffre, ma provoca terribili effetti collaterali: emicranie atroci, acufene, attacchi di rabbia. E vuoti di memoria. Ecco perché non ricorda cosa sia successo per essere ricoperto di sangue. Yu-jin esplora l'appartamento e trova in salotto il cadavere della madre, con la gola tagliata. A questo punto, comincia a ricostruire gli eventi della notte precedente e, quando un orecchino di perla mai visto prima scivola fuori dalla tuta indossata per correre, Yu-jin è terrorizzato.

RECENSIONE

Un senso di vuota tristezza mi ha avvolto non appena ho girato l'ultima pagina di questo incredibile romanzo. Con molti dubbi mi sono deciso a leggere nuovamente un autore asiatico, qui autrice, senza aspettarmi nulla: un atteggiamento asettico causato dalle non belle esperienze avute con altri colleghi sempre di quelle terre. L'input più grande è stato leggere alcune opinioni che consideravano questo un libro diverso, insolito e in un certo senso rivoluzionario. Vedere You-jeong Jeong accostata e paragonata a scrittori del calibro di Stephen King e Clive Barker mi ha suscitato molto più che curiosità tanto da farmi credere che tutte quelle recensioni fossero solo modi per scoraggiare i nuovi lettori. Non volevo crederci ma mi sbagliavo alla grande.
Un giovane ragazzo di ventisei anni si risveglia una mattina coperto di sangue per poi accorgersi che lo stesso sangue che gli imbratta i vestiti è sulle pareti della sua camera, nei corridoi della casa e soprattutto nella cucina dove, riversa a terra con la gola tagliata c'è sua madre brutalmente assassinata. Chi è stato a commentare un tale ed efferato delitto? Yu-jin non si ricorda nulla della notte precedente e tenterà di ricostruire i fatti attraverso una lunghissima riflessione su se stesso che lo porterà ad una conturbante scoperta.

Le origini del male è un romanzo grezzo e senza amore nonostante parli di una madre e dei suoi figli. Esiste un atteggiamento distaccato che crea nel protagonista profondi disagi che sfociano in atteggiamenti ossessivo-compulsivi e comportamenti sadici: Yu-jin è un ragazzo malato ma non del male che tutti hanno sempre voluto fargli credere per tenerlo a bada, il suo è un tarlo che lo divora dall'interno e che lo costringe ad uscire solamente di notte, con il favore delle tenebre per non essere visto. Un buio profondo senza luce al fondo del tunnel.
Il libro è un lungo monologo, diviso in tre parti, che cresce di intensità e rabbia e che non ti stupisce con la scoperta dell'assassino, ovvia deduzione, ma con il retro della medaglia: una storia che fa da regista ad una brutalità efferata. Facendo un paragone con il cinema, direi che Le origini del male assomiglia ad un film di Tarantino, alla Kill Bill per intenderci ma senza l'azione tipica della Thurman. Un libro crudo ma incredibilmente elegante, come solo il sud-est asiatico sa essere.
E' metafora di moltissime situazioni moderne, di famiglie solo apparentemente felici ma svuotate di ogni sentimento di affetto e complicità; situazioni portate al limite che sembrano spesso surreali ma che se ti fermi a riflettere n'è pieno il mondo, come ci insegnano le cronache di tutti i giorni.
You-jeong Jeong crea personaggi talmente realistici che è impossibile non immedesimarsi in loro; Yu-jin ti entra in testa o sei tu ad entrare nella sua mente, si arriva quasi a credere di essere lui spaventandosi di quanto può essere atroce l'essere umano.
Il ricco appartamento di Seul è il teatro di una spirale di malvagità senza ritorno, è lì che si consumano pensieri, omicidi e progetti. Una casa che non si presenta come rifugio ma come luogo claustrofobico da cui fuggire, dimora di un demone assetato di sangue.

Leggere questo libro vuol dire vivere un'esperienza extrasensoriale unica, estraniarsi da un mondo frenetico per chiudersi nella disperazione di un ragazzo che quel mondo lo ha sempre visto come un nemico per colpa della paura di chi gli stava intorno. Un ragazzo da nascondere e tenere chiuso in gabbia, da non mostrare all'umanità perchè reietto.
Le origini del male è un libro che stupisce e spiazza: assume corsi che il lettore sarebbe stato in grado di prevedere solo poche pagine prima ma che non annoia e non risulta scontato grazie alla continua trasformazione della prospettiva. Ora capisco perchè You-jeong Jeong è "etichettata" come la Stephen King asiatica.
Un romanzo "malato" che mi è piaciuto tantissimo, consigliato per chi ama i thriller e la psicologia con una buona dose di splatter. Il lettore si troverà di fronte qualcosa di unico: in questa storia, alla fine, non trionfa il bene.

VOTO: 5/5



AUTORE: You-jeong Jeong è nata nel 1966, ha fatto l'infermiera prima di realizzare il suo sogno, scrivere, e di imporsi come la regina incontestata del giallo coreano. Ha scritto quattro romanzi di grandissimo successo in patria e spesso adattati al cinema. Feltrinelli ha pubblicato Le origini del male (2019).

Commenti