RECENSIONE | IL SUGGERITORE di Donato Carrisi


TITOLO: Il suggeritore

AUTORE: Donato Carrisi

EDITORE: Longanesi



SINOSSI: qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che richiede tutta l'abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico che sa assumere molte sembianze, che li mette costantemente alla prova in un'indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma, soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. È un gioco di incubi abilmente celati, una continua sfida. Sarà con l'arrivo di Mila Vasquez, l'investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l'altro, grazie anche al legame speciale che comincia a formarsi fra lei e il dottor Gavila. Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo.


RECENSIONE


Ricordo come fosse ieri il grandissimo rumore che questo libro provocò ancor prima della sua uscita nelle librerie. Era il 2009 e un certo Donato Carrisi era pronto ad approdare nel mondo romanzesco con un thriller dalle fortissime tinte noir, degno dei grandi maestri di genere, conosciuti in tutto il pianeta. Il successo è stato enorme, fin dalle prime settimane. Ovunque si parlava solo de Il suggeritore e le vetrine di ogni libreria erano costellate di copie. Un successo annunciato e confermato dalle vendite, indice però mendace per quanto mi riguarda. Con il tempo e la mia modesta esperienza di lettore non giudico mai un libro dal numero di copie vendute e nemmeno dalla fascetta di commento che fino troppo spesso compare a corredo di copertine ormai troppo 'spinte' da grandi case editrici certe, a ragion veduta, che basti questo a far impennare gli acquisti.
Sì, ho aspettato 10 anni perchè ero scettico. Sosterrò sempre la filosofia dell'attesa, quella che ti permette di giudicare in modo più oggettivo sul lungo tempo, e non solo per un libro.

Il suggeritore è un romanzone con molti personaggi, una trama fitta di avvenimenti e vicende che devono essere lette con attenzione. Era e sempre sarà un libro attualissimo. Sei ragazzine rapite e mutilate, alcune uccise, sono l'incipit e il filo narrativo di una storia che non dà tregua e che esplora le zone tenebrose della mente di un serial killer; lui è un estremo mentre all'altro capo troviamo una task force di specialisti impegnati ad aggredire il problema con ogni mezzo possibile. L'identità dell'omicida sarà un mistero che spetta al lettore risolvere insieme a quel gruppo di poliziotti che imparerà a conoscere attraverso pagine impregnate di rabbia, rancore e sangue.
C'è un aspetto che ho subito apprezzato e che definirei come l'anonimato dell'ambientazione. Carrisi, infatti, ci descrive una città scossa e impaurita da misteriose sparizioni e macabri ritrovamenti senza mai accennarne il nome. Mi piace quando un autore decide di lasciare libertà assoluta al lettore sul come immaginarne ogni quartiere e angolo; un libro scritto su misura per chi lo ha tra le mani. E' stata una figata immaginarmi ogni situazione nel contesto della mia cittadina e ha reso l'esperienza ancor più reale.
Voglio spendere qualche parole anche su alcuni dei protagonisti partendo dal serial killer: una figura di certo squallida ma che affascina; è lui che conduce il gioco e che ne manovra i meccanismi. Ne sarete succubi? Una figura che non si riuscirà mai ad individuare se non alle battute finali e per la quale vi chiederete se esista davvero oppure no. Ci sono poi Goran Gavila e Mila Vasquez che sono i veri leader della task force, nonostante lei sia l'ultima arrivata e subentri solo ad indagine avviata saprà ritagliarsi uno spazio privilegiato. Tenete a mente che la sua grande capacità è quella di ritrovare le persone scomparse. Boris, Stern, Roche, Kreep, Sara Rosa, ecc... si aggiungono come contorno ai due ma non sono da sottovalutare, specialmente l'ultima.
Una critica qui la voglio fare. Si percepisce che sono tutti personaggi con una storia più o meno difficile ma non c'è un vero approfondimento che ci permette di venirne a conoscenza. Avrei voluto che Carrisi esplorasse maggiormente il vissuto degli uomini e delle donne creati dalla sua penna, magari al posto di quei paragrafi somiglianti ad estratti di volumi di criminologia forense che mi hanno poco incuriosito e molto annoiato. Dai, a chiunque non interessa sapere il processo chimico di decomposizione di un cadavere piuttosto che la tecnica utilizzata da un medico legale per raccogliere campioni di DNA organico. L'ho trovato superfluo e pretenzioso. 

Di ragazzini rapiti o maltrattati purtroppo se ne sente parlare quasi tutti i giorni, per questo Il suggeritore sarà sempre un romanzo attuale in qualsiasi epoca lo si legga. Dopo 10 anni non si spegne la denuncia che ne vuole fare, verso una società malata fatta di persone (più uomini che donne) senza scrupoli e che godono nel vedere i propri simili soffrire. E' stato interessante scoprire come vengono catalogati gli assassini seriali e addentrarsi nei loro modi di agire. E' da qui che nasce il titolo del romanzo: il suggeritore è quel serial killer che non agisce mai in prima persona ma, giocando sulla psiche dei suoi 'discepoli' inculca in loro la convinzione che uccidere qualcuno per un certo fine sia giusto. L'esempio forse più conosciuto è stato Charles Manson.
Donato Carrisi dimostra una notevole padronanza del linguaggio, è perfettamente consapevole di dove vuole arrivare e di cosa vuole scrivere. Sa come depistare il suo lettore: alle volte nella giusta direzione e alle volte su un fuori strada tumultuoso e impervio. E' meticoloso e preciso, se ripenso a quei tanto odiati 'passaggi forensi' di prima devo ammettere che sono sintomatici di una profonda conoscenza della materia. Tutti campi in cui sa muoversi con abilità. Si percepisce lo studio che sta dietro. Le descrizioni penso siano il suo punto di forza, di grande impatto visivo ed emotivo.

Donato Carrisi scrive un grande romanzo d'esordio. Un thrillerone di quelli potenti, cosa che fino alla pubblicazione era appannggio dei grandi autori americani. Sicuramente non mi metto a confrontarli, laggiù è dove il genere è nato e ci sarebbe ben poca competizione ma Il suggeritore si distingue e reinventa le regole di un gioco fatto di ombre, multiple personalità e incubi abilmente celati. Ho scoperto un ottimo scrittore e capitano che ha saputo guidarmi lungo la prima tappa di un lungo viaggio alla scoperta del noir.


VOTO: 4/5



Enrico

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