REVIEW PARTY | CREEPSHOW - Stephen King

TITOLO: Creepshow

AUTORE: Stephen King

EDITORE: Mondadori

COLLANA: Oscar Ink

PAGINE: 64 pp.

PREZZO: 18,00 € cartaceo

DATA DI USCITA: 26 ottobre 2020



SINOSSI: classico di culto dell'horror anni '80, Creepshow è al tempo stesso un appassionato omaggio alla tradizione dei fumetti EC Comics e il vero archetipo della serie TV Stranger Things. Se il film omonimo del 1982 è stato diretto da George A. Romero, questo albo a fumetti è stato disegnato da Bernie Wrightson, gigante dell'illustrazione horror e artefice, fra le infinite imprese artistiche, di un indimenticabile Frankenstein in forma di fumetto e di romanzo illustrato.
Ma su tutto e tutti troneggia la scrittura di Stephen King, autore delle cinque storie raccolte in Creepshow nonché burattinaio di alcune fra le più inquietanti e angosciose vicende narrative della letteratura d'ogni tempo, qui in forma davvero smagliante. Contiene: La festa del papà; La morte solitaria di Jordy Verril; La cassa; Di mare in peggio; Ti infestano.

RECENSIONE

Da accanito lettore e fan di Stephen King, questo volume è per me qualcosa di incredibile e che desideravo avere fin da quando ho iniziato a collezionare i suoi libri, all'età di 14 anni. La consapevolezza dell'assenza di una traduzione italiana però arrivò solo diverso tempo dopo e mi ero ormai rassegnato a non vederla ma ecco che la Mondadori, ascoltate le mie preghiere, lo porta sul mercato fresco fresco per Halloween 2020. E' infatti disponibile dallo scorso ottobre nella collana Ink - Oscar Vault. Un fumetto horror del 1982 che è un "must have" non solo per gli amanti del genere, di King o di Romero, ma per gli amanti della storia del fumetto in generale. E' un omaggio alla casa editrice EC Comics che era solita affiancare storie da paura con illustrazioni macabre ma allo stesso tempo ironiche e divertenti al fine di avvicinare i ragazzi e i più giovani a questo tipo narrazione.
La conferma arriva fin dall'inizio con la voce narrante, e fuori dal coro, di Zio Creepy che introduce i cinque racconti. E' un'essere semi-scheletrico dal colorito giallognolo di dubbia provenienza ma con una vena decisamente pungente ed ironica che strappa un sorriso, anche qua e là nello svolgimento delle storie con intermezzi esilaranti.
Ci sono una discutibile e ricca famiglia che ha ereditato tutto da uno zio morto anni prima (La festa del papà), un contadino poco intelligente che crede di aver trovato fortuna in un meteorite (La morte solitaria di Jordy Verril), due professori alle prese con qualcosa di malvagio nascosto nella loro scuola (La cassa), l'ossessione di un uomo che ha scoperto il tradimento della moglie (Di mare in peggio) e un magnate industriale estremamente seccante con la sua fobia degli insetti (Ti infestano).

Stiamo parlando di un fumetto, è vero, ma se avete un'esperienza abbastanza navigata con Stephen King aspettatevi qualcosa di completamente diverso. Non è un "horror" tipico della sua scrittura, mancano sicuramente le lunghissime e prolisse descrizioni dei personaggi e dei luoghi che fanno spesso impazzire i suoi fan, e al contrario i protagonisti di ognuna delle cinque storie rimane asettico e non fornisce elementi ai quali ci si può affezionare ma riescono comunque a lasciare qualcosa al lettore: il ricordo di una battuta, il comportamento totalmente inaspettato o l'impatto visivo della tavola che li raffigura con volti intensi ed espressivi, e qui i meriti non vanno solo allo scrittore ma anche al disegnatore, un eccezionale Bernie Wrightson che tira fuori dal cilindro delle illustrazioni incredibili. Sono lugubri e spettrali ma venate di sanissima ironia, senza cadere nello splatter puro e becero che spesso si vede in opere di questo tipo.
L'ingrediente segreto che rende quest'opera un mezzo capolavoro è il fatto che se si togliessero dal contesto i morti e le bestie che ne popolano le pagine l'orrore continuerebbe ad alleggiare perchè, come Stephen King ci ha insegnato con la sua sconfinata produzione, esso esiste non nello zombie e nel vampiro di turno ma risiede negli angoli bui dell'animo umano dove cova e cresce fino a esplodere in quello che leggiamo in CREEPSHOW, di uomini e donne afflitti da tremende depressioni e paranoie che li tengono svegli la notte e nelle quali si crogiolano fino ad estraniarsi dal loro corpo umano. E' solo finzione qui ma allo stesso tempo è metafora raccapricciante di ciò che purtroppo avviene fin troppo spesso nella realtà.

Ancora una volta Stephen King non delude. Anche con il fumetto gioca sulla psicologia per incutere timore e soggezione nel proprio lettore, affascina con il suo immedesimarsi nel personaggio, quell'essere tutt'uno con la propria creatura, quel parlare e pensare ed essere effettivamente come lei. E' come se fossimo dentro il suo cervello e ne vedessimo scorrere i ragionamenti, le idee, la sofferenza derivante da un passato che ritorna e che la opprime con il pesante bagaglio che si porta appresso, fatto di rimpianti e sensi di colpa per quelle azioni perennemente in bilico tra il giusto e lo sbagliato.
CREEPSHOW non è altro che questo, l'interminabile lotta con i nostri demoni nascosti.



AUTORE: Stephen King vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha e la figlia Naomi. Da più di quarant'anni le sue storie sono bestseller che hanno venduto 500 milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Stanley Kubrick, Brian De Palma, Rob Reiner, Frank Darabont. Oltre ai film tratti dai suoi romanzi, vere pietre miliari come Stand by me - Ricordo di un'estate, Le ali della libertà, Il miglio verde, It - per citarne solo alcuni - sono seguitissime anche le sue serie TV. Per i suoi meriti artistici, il presidente Barack Obama gli ha conferito la National Medal of Arts. Nel 2018 ha ricevuto il PEN America Literary Service Award.



Oggi è il giorno del Review Party organizzato in collaborazione con Mondadori, a cui va il mio ringraziamento per l'invio della copia. Trovate le altre recensioni sui blog che hanno letto insieme a me il fumetto:

                                        - @attimidiprosablog (attimidiprosa.blogspot.com)
                                        - @zeta.tl (zetatlscollectivememory.blogspot.com)




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