BLOG TOUR - approfondimento | LA LETTERATURA PER RAGAZZI: cenni storici

Si parla sempre troppo poco di editoria per ragazzi, eppure negli ultimi anni, numeri alla mano, sembra aver preso piedi ritagliandosi la sua più che modesta fetta di popolarità. Sono infatti nati corsi specifici e da qualche tempo anche mostre, festival ed eventi dedicati al libro per ragazzi. In Italia ha assunto particolare importanza il Premio Andersen che, a partire dal 2001 (anno della prima edizione), rappresenta una delle più importanti occasioni di fornire riconoscimenti sia ad autori italiani che stranieri nel campo della letteratura per ragazzi.
Al giorno d'oggi dire "letteratura dell'infanzia" potrebbe sembrare tanto curioso quanto strano perchè si è soliti definire tale associazione con termini riduttivi considerandola poco concreta. Niente di più sbagliato!
Quello di "infanzia" è un concetto relativamente recente, nasce con la rivoluzione industriale, quando la borghesia comincia a regolamentare i turni di lavoro e a dare un orario prefissato agli impieghi quotidiani. Questo particolare periodo storico coincide con la nascita del concetto di "tempo libero" che sommato all'aumento del benessere e al miglioramento delle condizioni di vita ha come diretta conseguenza la formazione che inizia proprio in tenera età, cioè dall'infanzia.


Prima dell'Ottocento un bambino non era altro che un adulto in miniatura da dover accudire fino a quando non fosse stato pronto per essere impiegato come forza lavoro nell'attività di famiglia. Ecco perchè nell'epoca coloniale non esisteva nessuna forma di letteratura per ragazzi. Non era questione di mancanza di istruzione ma di mancanza di concetto intrinseco di infanzia.
Potrebbe sembrare strano oggi ma al tempo i più piccoli non avevano libri a loro dedicati e la maggior parte dei testi utilizzati nelle scuole erano costituiti da soli libri religiosi e in ogni caso troppo cari per essere comprati dai singoli studenti. Ecco allora che lo sviluppo del concetto andò di pari passo con lo sviluppo tecnologico, i processi di stampa (anche di immagini) furono resi molto più agili ed economici. Come riporta smithsonian.com oggi esiste un portale, il Baldwin Library of Historical Literature, che, basandosi sugli archivi della Biblioteca dell'Università della Florida, ha raccolto oltre 6000 volumi per bambini e ragazzi pubblicati nel 19esimo secolo. Praticamente un'infinità!
La collezione, oltre a comprendere i primi testi per bambini (per lo più trattati moralistici e racconti dell'orrore), dedica una sezione speciale ad Alice nel paese delle meraviglie e ai classici come Black Beauty, 20.000 leghe sotto i mari e le Fiabe dei fratelli Grimm, ma anche una selezione di libri meno noti di autori del calibro di Louisa May Alcott.
I primi libri per ragazzi erano diversi da quelli a cui siamo abituati oggi, ma nel corso degli anni si sono trasformati. I primi trenta/quaranta anni del Novecento rappresentarono gli anni d'oro di questo genere che oggi rappresenta una delle voci più floride del mercato editoriale.

Storicamente il primo contatto dei bambini con la letteratura è costituito dall'ascolto delle ninnananne cantate dalle madri o dalle balie. Costituite da rime semplici, musicali e ridondanti sono la forma più antica di letteratura infantile. Spesso queste filastrocche sono prive di senso compiuto o narrano di eventi improbabili ma, risultando facili da memorizzare, possono essere ricordate anche dopo molti anni, costituendo uno dei primi ricordi del fanciullo. Tra i volumi di rime infantili apparsi fino a oggi si può ricordare quello pubblicato nel 1899 con il titolo Il libro di Papà Oca di L. Frank Baum, illustrato da W.W. Denslow.
Tra il 1924 e il 1927 l'inglese Milne pubblicò due raccolte di poesie per bambini: Quando eravamo molto giovani e Now we are six. Molte di queste avevano come protagonista il figlio di Milne, Christopher Robin, che diverrà poi famoso come personaggio delle avventure di Winnie Pooh.
Robert Louis Stevenson, oltre ai romanzi di avventura, nel 1885 scrisse anche una celebre raccolta di poesie dal titolo A Child's Garden of Verses.
In Italia un maestro di questo stile fu, negli anni cinquanta e sessanta del ventesimo secolo, lo scrittore Gianni Rodari.

La poesia si è poi evoluta in miti, fiabe e leggende. Questo tipo di letteratura risale alla preistoria e venne trasmessa in forma orale. In anni più recenti invece, i miti antichi sono stati accostati all'insegnamento scolastico tradizionale per spiegare ai bambini come le popolazioni dei secoli passati vedevano il mondo e cercavano di spiegare fenomeni naturali a loro misteriosi come il fuoco, i fulmini, le tempeste e i venti.
Le raccolte di fiabe sono solitamente classificate o per paese e per autore: i fratelli Grimm in Germania, Italo Calvino in Italia, Aleksandr Nikolaevič Afanas'ev in Russia. Una delle prime raccolte di racconti è l'orientale Mille e una notte, tradotte in francese da Antoine Galland nel 1704. Tuttavia non mancano autori che crearono proprie storie basandosi su racconti popolari: il più famoso di questi è Hans Christian Andersen, danese, autore di fiabe come Il brutto anatroccolo, La sirenetta e Pollicina.
Ultimo step dell'evoluzione della letteratura per ragazzi, e arriviamo così ai giorni nostri, è il romanzo.
Esiste quello fantastico, uno dei più famosi, che narra storie ambientate in luoghi immaginari, popolati da personaggi magici, con molte influenze dalle fiabe e dai racconti popolari classici. Tre esempi celebri di questo genere sono il capolavoro britannico Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie (1865) di Lewis Carroll, il bestseller americano Il meraviglioso mago di Oz (1900) di L. Frank Baum, e il relativamente recente La storia infinita (1979) del tedesco Michael Ende.
C'è poi il romanzo avventuroso che ha come suoi autori principali lo scozzese Robert Louis Stevenson, il francese Jules Verne e l'italiano Emilio Salgari. Molto apprezzati sono anche i romanzi con protagonisti animali come Il libro della jungla di Rudiard Kipling, Il vento fra i salici di Kenneth Grahame e La collina dei conigli di Richard Adams.
Popolare è il genere giallo e investigativo, dal capostipite Sir Arthtur Conan Doyle, creatore di Sherlock Holmes, fino al moderno successo delle indagini del topo antropomorfo Geronimo Stilton, creato da Elisabetta Dami, passando per le investigazioni di Hercule Poirot e Miss Marple, ideati dalla regina Agatha Christie.


La divulgazione per ragazzi è dunque ormai diventata un vero genere letterario e dalla seconda metà del XX secolo il settore si è ulteriormente sviluppato, abbracciando anche tematiche forti e delicate come l'educazione sessuale o il problema dell'uso di sostanze stupefacenti, considerate da sempre un tabù nella letteratura infantile. Forte è poi la sensibilizzazione sul problema dell'inquinamento atmosferico, del riscaldamento globale e, più in generale, sul tema scientifico. Non a caso diversi grandi studiosi come lo storico neozelandese Ronald Syme, l'astrofisica italiana Margherita Hack e il matematico inglese Stephen Hawking si sono dedicati con successo alla divulgazione per ragazzi.



Questo mio articolo è il primo approfondimento del Blog Tour dedicato al primo capitolo della nuova serie firmata Chris Colfer, dal titolo UNA STORIA DI MAGIA, edito Rizzoli nella collana Ragazzi.
L'evento durerà due settimane e vedrà, oltre al mio, altri articoli incentrati sul libro e sulla letteratura per ragazzi, e si concluderà con un Review Party sui blog di ognuno dei partecipanti. Vi invito a passare dalle colleghe:

                                   @laragazzacalabrese1988 (laragazzacalabrese.blogspot.com)
                                       il 05 novembre con "Conosciamo la protagonista: Brystal Evergreen".

                                   @zeta.tl (zetatlscollectivememory.blogspot.com)
                                       il 06 novembre con "La parità di genere nei libri per ragazzi".

                                   @attimidiprosablog (attimidiprosa.blogspot.com)
                                       il 07 novembre con "Conosciamo l'autore: Chris Colfer".

                                   @underbrushink (underbrushink.blogspot.com)
                                       il 09 novembre con "Il tema del pregiudizio nella letteratura fantasy".




Heisenbook


Commenti

  1. Articolo davvero interessante! Fa riflettere ciò che hai scritto del bambino che veniva visto come un uomo in miniatura, accudito e preparato per entrare nella forza lavoro. Mi torna alla memoria un saggio che scrissi sulla figura del bambino durante e post Prima guerra mondiale, a proposito di letteratura e propaganda bellica. Tramite racconti e fiabe si imprimeva nella mente del bambino quale dovesse essere il “destino” di chiunque: divenire un soldato. Purtroppo, funzionò, perché con l’avvento della Seconda guerra mondiale, tutti quei ragazzi e uomini che avevano vissuto la propaganda bellica in prima persona, ebbero un approccio crudo e violento, perché cresciuti con il solo scopo di divenire macchine da guerra.
    Credo che questo testimoni quanto sia importante iniziare a leggere da bambini, ma è cura soprattutto di genitori ed educatori indicare letture che affrontino, sebbene in maniera velata e consona all’età, i temi che hai citato. Colfer, in questo, secondo me è stato un grande. Ottimo articolo di approfondimento!

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    1. E' un tema che mi affascina moltissimo. L'onda di scenari che stanno dietro alla letteratura per ragazzi è intensa, tutto fuorchè superficiale e scontata. Hai detto bene quando parli di ragazzini formati per diventare macchine da guerra; se rifletto su quanto accadeva negli anni della guerra (e posso solo immaginare un'infinitesima parte della realtà) mi vengono i brividi. Pensare a quelle creature così manipolate mi fa quasi ribrezzo. Letteratura per ragazzi significa storia, memoria, esperienza e significato.
      E' il primo libro che leggo di Chris Colfer ma mi trovi d'accordo quando dici che ha saputo centrare il bersaglio.

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  2. Bravo:) Credo che tutti dovremmo leggere libri per ragazzi. Non sono affatto banali anzi colmi di insegnamenti per piccoli e adulti.

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    1. Ricchi di significato e molto spesso sono lezioni di vita. Il libro di Colfer mi sta piacendo moltissimo!

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  3. Trovo bizzarro che riconoscere l'infanzia come un periodo della vita degno di rispetto sia solo un concetto appreso di recente. L'arte di raccontare storie, come hai ben scritto tu nei particolari, è antica quanto l'uomo stesso e i bambini e ragazzi sono degni di rispetto tanto quanto gli adulti. L'arte come sempre riflette la società e infatti la letteratura è andata di pari passo col cambiamento verso l'infanzia. E da mamma dico:"E meno male!" Io ho un piccolo lettore in casa che vive delle storie che hai citato e anche altre :) Il tuo articolo per un tratto si interseca col tema del mio approfondimento, la parte del pregiudizio sul fantasy che prende proprio ispirazione dalle prime forme di narrazione. Mi hai aiutato a completare il quadro d'insieme. Che dire, articolo completo e interessante complimenti!

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    1. A leggere si impara da bambini, viene insegnato fin dai primi anni della scuola. E' da li che si parte, è da li che iniziano l'esplorazione e la curiosità. Sta poi a noi adulti coltivarla nel bambino, proprio come stai facendo tu con il tuo piccolo lettore!!

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