RECENSIONE | DEBITO DI SANGUE... un processo di apprendimento

Debito di sangue (Blood Work) è un romanzo di Michael Connelly edito nel 1998 che non vede però protagonista Harry Bosch ma Terry McCaleb: personaggio menzionato in altre opere e collegato comunque al detective più amato ed odiato di Los Angeles.
Sono due le grandi serie dello scrittore statunitense, la prima e più prolifica dedicata appunto a Bosch che gli è valsa la fama e il successo, la seconda meno corposa incentrata su Haller, fratellastro del primo, noto avvocato di Los Angeles e considerato uno dei migliori della città e poi naturalmente esistono romanzi 'isolati' che tali però non sono in quanto raccontano l'origine di personalità che in un modo o nell'altro si concatenano nelle storie precedentemente menzionate.
Il McCaleb di questa storia infatti l'ho già incontrato in Il buio oltre la notte ma in un ruolo minore e adesso ho avuto la possibilità di leggere di lui per conoscerlo meglio ed affezionarmi alla sua storia, tanto incredibile quanto fatalistica.
Questo gioco di incastri è fantastico e fa di Connelly uno dei miei autori di thriller preferiti.

Terry è un agente dell'F.B.I in pensione anticipata a causa di un trapianto di cuore, ottenuto dalla giovane vittima di un assassinio. La sorella della donatrice rintraccia McCaleb grazie all'articolo di un giornale e lo convince, nonostante le molte perplessità, a ricercare il killer. L'ex agente si lancia così in un'indagine che lo porterà a scoprire una terribile verità che rievocherà vecchi fantasmi che hanno logorato in passato il suo cuore.
Solo, senza famiglia, Terry vive su una barca nel porto di Los Angeles, la stessa barca che era stata prima del padre con il quale non ha mai avuto un grandissimo rapporto fino al momento della morte. Con il trapianto ha deciso di ritirarsi e dedicarsi alla ristrutturazione dell'imbarcazione a tempo pieno per poter salpare e tornare sull'isola di Catalina, luogo della sua infanzia, per viverci.
Unico suo amico è Bobby, 'vicino di barca' che giocherà un ruolo fenomenale, uno di quei personaggi sornioni che vivono ai margini della storia per poi stravolgerla come un fulmine a ciel sereno.
Le cose cambiano con l'arrivo di quella donna, di cui Terry si innamora subito invertendo inesorabilmente il proprio destino. La caccia all'uomo ha così inizio.

Non sai mai dove la storia possa portarti, le pagine scorrono tra le tue mani in un susseguirsi di flashback, inseguimenti, pedinamenti e scontri con i piani alti dell'F.B.I. che vogliono l'ex agente fuori da tutto nonostante l'avanzamento delle indagini raggiunto grazie alle sue scoperte.
L'uomo si ritrova ben presto braccato e diventa addirittura un possibile colpevole perchè c'è qualcuno che vuole incastrarlo, quel qualcuno che anni prima ha commesso una serie efferata di delitti a cui McCaleb non è mai riuscito a trovare soluzione.
Il cuore nuovo e il ricordo della donna assassinata con la quale ha un debito di sangue lo condurranno a viaggiare in più stati all'inseguimento di un uomo fantasma, reso reale però da un preciso processo di apprendimento seguito nei suoi omicidi che alla fine lo incastreranno senza possibilità di ritorno.

Ogni tanto mi piace saltare da un segmento all'altro dell'opera connellyana, soprattutto ora che sto arrivando alla fine e i suoi libri ancora da leggere sono sempre meno.
Questo personaggio creato da Connelly è quello che più emoziona e intenerisce, la sua tristezza è infinita, la senti e la vivi nel petto dove proprio lui soffre non solo per i dolori legati al post-operatorio ma per una vita distrutta, disgregata e che trova senso solo con la 'The Following Sea'.
Ennesimo romanzo riuscito, scritto con grande disinvoltura nonostante le difficoltà avute nel comprendere e ricercare le giuste informazioni mediche utili alla comprensione del lettore, lo stesso Michael nei ringraziamenti nomina un paio di rinomati chirurghi che lo hanno aiutato in questo arduo compito. Capite anche voi che per un giornalista navigare in quelle acque è molto difficile. Ha coraggio da vendere il ragazzo.

Permettetemi infine una piccola nota, una caratteristica che apprezzo molto in uno scrittore è il saper rimanere umile di fronte al proprio pubblico nonostante la notorietà, l'avere quella giusta dose di paura e timore di non riuscire a convincere il lettore nonostante la consapevolezza che ciò ormai non possa accadere.
Sono convinto tenga sempre l'attenzione al massimo e sia un incentivo all'ispirazione per i lavori futuri.
Connelly è uno di questi, il suo grande successo è assicurato per molti anni ancora.
Quasi dimenticavo, vi segnalo che esiste anche un film tratto da questo romanzo con il grande Clint Eastwood nei panni di Terry, è una delle poche pellicole ricavate dalle sue opere e un po' me ne dispiaccio ma nell'attesa di nuovi film magari in futuro ve lo consiglio, realizzato molto bene è fedele al libro.



Il mio voto: 9/10



Enrico

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