RECENSIONE | CREDI DAVVERO (CHE SIA SINCERO) - Roberto Ottonelli

TITOLO: Credi davvero (che sia sincero)

AUTORE: Roberto Ottonelli

EDITORE: Bertoni Editore

PAGINE: 202 pp.

PREZZO: 16,00 € cartaceo; 4,99 € e-book

DATA DI USCITA: 30 marzo 2021



SINOSSI: Martina, solare e piena di vita, incontra, durante un'uscita con amici comuni, Antonio, che si sente soffocare dalle responsabilità familiari, e che, col tempo, si è isolato dal mondo. I due sperimentano fin dai primi istanti un feeling spontaneo. La coppia ben presto inizia una relazione, finché il ragazzo si trasferisce da lei in modo stabile, nonostante le ritrosie delle amiche e della madre della giovane. Il rapporto sembra crescere di giorno in giorno, Antonio copre di attenzioni Martina che spera di aver finalmente trovato la persona giusta per lei, così gentile, dolce e premurosa, nonostante alcune reazioni non la convincano fino in fondo. I capitoli si alternano in soggettiva, dal punto di vista della ragazza, al presente, e del suo compagno, sotto forma di lontani ricordi. Antonio, per la paura di rovinare tutto, cela, in alcuni frangenti, i suoi moti di rabbia, i suoi pensieri più profondi e istintivi. Cresce prepotente l'idea di aver incontrato la donna della sua vita e si convince che debba essere lei o nessun'altra.

RECENSIONE

Ormai troppo spesso si sente, si legge e si scrive "La mia libertà finisce dove comincia la vostra". Nell'epoca in cui i social la fanno da padrone questa affermazione viene usata ma soprattutto abusata con una leggerezza incredibile e molti di coloro che vengono definiti leoni da tastiera nemmeno sanno da cosa derivi nè chi l'abbia pronunciata per la prima volta. Certo, è complicato spiegare ad un adolescente il concetto di libertà quando nemmeno l'adulto riesce a venirne a capo, anche dopo una vita intera. Io stesso non mi permetterei mai di avere la presunzione di insegnare agli altri come deve o non deve essere vissuta la vita. Di certo però la libertà non significa fare ciò che si vuole, dare sfogo a qualsiasi tipo di impulso ed essere totalmente disinibito. E qui anche la citazione di Martin Luther King è opinabile perchè nessuno su questo pianeta sarà mai in grado di definire dove finisce e dove inizia la libertà di ogni essere umano. Razionalmente però possiamo essere tutti d'accordo che se esiste il rispetto della vita allora esiste la libertà. Libertà di amare chiunque si voglia senza alcuna forma di pregiudizio, di odio e senza alcuna forma di possessione. E' proprio su quest'ultimo aspetto che si concentra il libro di Roberto Ottonelli: l'amore visto come una proprietà, un qualcosa da avere costantemente sotto il proprio controllo, un amore bugiardo e malato. Un femminicidio.

E' raccontato a due voci, quelle dei protagonisti di una storia dall'epilogo tremendamente infelice.
Martina è una ragazza single, fa l'estetista e vive in un monolocale che il frutto di tanti sacrifici e il sogno di indipendenza voluto da sempre, anche per il difficile rapporto con la madre. Ha molte amiche e con loro ama divertirsi tra drink e serate in discoteca. Dopo l'ultima cocente delusione amorosa si convince che ha tutto il tempo per sistemarsi e creare una famiglia.
Antonio era uno studente, costretto però a reinventarsi a causa della morte del padre. La sua è una vita fatta di casa-lavoro/lavoro-casa, nonostante la giovane età rinuncia alle amicizie e al divertimento. Il suo senso di responsabilità prevale su tutto e la solitudine gli pervade la personalità.
Il destino li fa incontrare, da quel momento una bacchetta magica sembra creare un'alchimia pazzesca tra i due che ben presto si lasciano travolgere dalla passione e dopo un primo momento di sola attrazione fisica il sentimento cresce così tanto da bruciare le tappe, Antonio si trasferisce a casa di Martina. Ma poi qualcosa cambia, quelle che prima erano premure e attenzioni diventano gelosie e ossessioni, la passione diventa possesso e la rabbia di Antonio sfugge al suo autocontrollo.
La narrazione dei capitoli viene fatta alternando due volte lo stesso episodio, visto prima da lei e poi da lui, così da comprendere lo sviluppo relazionale e domandarsi cosa non abbia funzionato, quale sia la causa scatenante di tanta morbosa gelosia. Sembra di indossare una seconda pelle, quella dei personaggi, e vivere le loro emozioni. Martina se ne accorge troppo tardi, tenta di scappare ma la tattica di Antonio non le lascia scampo, si crea un meccanismo psicologico di paura che la imprigiona.
Non è mai semplice, per una donna, capire quando un sentimento fasullo diventa "troppo", per questo motivo il tema della violenza qui descritto è volutamente portato da Roberto Ottonelli ad un livello di esasperazione molto alto. Viene gridato fortissimo, deve essere ascoltato da tutte le donne che oggi sono vittime come Martina. Il muro tra denuncia ed omertà è ancora troppo alto, irto di ostacoli da aggirare e impossibile ancora da abbattere. Si possono considerare piccole gocce in un oceano sconfinato ma i libri come quelli di Roberto Ottonelli sono maledettamente indispensabili. E' stato in grado di raccontare un amore malato con grande coscienza, senza mai inciampare in possibili melodrammi. La sua penna è decisa, severa e alle volta cruda ma sempre concentrata verso il fine ultimo. 

La lettura di questa storia è stato un viaggio di emozioni e sensazioni incredibili. Pelle d'oca pagina dopo pagina, rabbia ed indignazione capitolo dopo capitolo, ho provato vergogna per ciò che l'essere umano può arrivare a concepire, credere e mettere in pratica. Leggere questo libro è stato faticoso, le sue duecento pagine pesano come un macigno sulla schiena, si percepiscono tutte le colpe di una società menefreghista. Una terribile storia vera raccontata in maniera coraggiosa da un autore che si è fatto carico del dolore di una madre alla quale è stato portato via il dono più prezioso che la vita potesse riservarle. Voglio concludere tornando alla visione di libertà di Martin Luther King e di come sia difficile spiegarla ad un adolescente per dire che è forte la necessità di un cambiamento radicale, un'inversione di rotta e una rieducazione da attuare in quella che è l'età dove si inizia a scoprire l'amore, per non correre il rischio di crescere generazioni con visioni distorte della realtà, visioni in cui tutto ciò che è violenza può essere considerato mera abitudine. Servono linee guida per sapersi orientare nel meraviglioso ma talvolta toppo buio e profondo oceano dei sentimenti.

VOTO: 5/5



AUTORE: Roberto Ottonelli nasce a Milano nel 1978. Completati gli studi di ragioniere programmatore, lavora come network engineer presso un'azienda di telecomunicazioni. Concluso il servizio civile presso la Lega Tumori di Milano si è reso conto dell'importanza di aiutare persone in difficoltà e da allora si è dedicato a diverse forme di volontariato con minori.


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