RECENSIONE | REVENHUNT di Bellard Richmont

TITOLO: RevenHunt

AUTORE: Bellard Richmont

EDITORE: I.D.E.A.

PAGINE: 277 pp.

PREZZO: 14,90 € cartaceo



SINOSSI: una città, due mondi. Un corpo, due anime. Una vendetta consumata sul filo che divide il thriller dall'horror. «Ora ti faccio una domanda, ragazzo. Ma tu che cazzo ci fai qui? Tu non sei come i figli di puttana che mi stringono la mano ogni sera. Sei uno che aveva una vita normale.» Cos'è cambiato in Devon? «Qui la gente si vende, si compra e muore.» Uno urban fantasy che parla dell'amore oltre l'odio e di una vendetta covata per anni. «I morti devono stare con i morti, ragazzo. Hai già visto quel che succede dall'altra parte, giusto?».

RECENSIONE

Grazie alla Casa Editrice I.D.E.A., e ai suoi contest lanciati su Instagram, ho potuto leggere questo piccolo gioiellino libresco. A prima vista un mix quasi indecifrabile di generi che vanno però ad allinearsi con l'avanzare della storia, che si rivela incredibile e pazzesca. Un urban fantasy molto dark e non solo adatto alla categoria young adult, anzi è un libro di quelli che se fosse trasmesso in televisione avrebbe il famoso bollino tondo rosso che tanto ci spaventava quando eravamo bambini. La sinossi e la copertina sono tutto un programma e il film mentale non tarda ad arrivare. Tutte caratteristiche che non hanno fatto altro che centrare la mia curiosità di lettore. Se poi a far capolino c'è il tema horror raggiungiamo l'apoteosi.
Esiste poi un secondo aspetto che mi ha spinto a leggere questo romanzo ed è la professionalità che sta dietro al nome I.D.E.A. Un gruppo di ragazzi appassionati ed entusiasti per un mestiere che ormai sta arrancando, svolto in maniera impeccabile e sempre con un occhio di riguardo per l'ambiente e l'ecologia (chi ha ricevuto volumi da loro sa di cosa sto parlando). Non si nascondono dietro ad un'etichetta, spesso sono loro i primi a contattarti e per un lettore vorace come me è pura libidine.

Una giovane coppia come tante si trasferisce in una casa diversa per dare inizio ad una nuova vita ma ben presto la serenità, figlia di questa condizione, inizia a mutare e Devon non sembra essere più lo stesso dal momento in cui uno strano essere bussa alla porta per annunciare qualcosa di incomprensibile. Da quel giorno il suo rapporto idilliaco con la compagna si trasforma in qualcosa di morboso che conduce dritto dritto all'inferno.
RevenHunt è un romanzo con uno stile unico e particolare, è ben chiara fin da subito la linea diretta che Bellard Richmont ha voluto dare al suo libro. Duro, crudo, sboccato e incredibilmente malato come senz'altro lo è la mente dell'autore (si scherza ovviamente!) che ha concepito un trip allucinogeno fatto di salti temporali e dimensionali senza mai creare però confusione. La trama è intrecciata ma non perde mai il focus sull'obiettivo che è posto all'estremità opposta di una line retta. Il ritmo è forsennato, un ultimo estenuante round a colpi di elettronica ed heavy metal.
Atmosfere cupe ed oscure sono l'habitat perfetto per raccontare di sette e congregazioni votate al male, vittimismo e schiavismo. Tutti temi molto forti che Bellard Richmont sa descrivere con il giusto tatto nonostante i connotati della sua opera. E' questo un espediente che gli permette di trasmettere al lettore il suo punto di vista su uno dei misteri più grandi della nostra esistenza: l'aldilà. Molti ne sono affascinati, altrettanti spaventati e intimoriti ma di fatto tutti ne sono interessati ed attratti, anche solo per dare un senso alla propria vita. Qui si tenta di darne una motivazione attraverso una spiegazione visionaria, che può sembrare distorta all'impatto ma che concede molte aperture e spunti di riflessione a fine lettura.
La prima metà del libro non la definirei noiosa ma di preparazione all'effetto bomba della seconda. Sicuramente una linea di demarcazione fa da spartiacque a due ritmi netti e differenti. Se siete "facilmente impressionabili" forse farete già fatica a resistere alla prima parte, per non parlare poi degli ultimi capitoli. Bellard Richmont non risparmia nessuno, da vita ai suoi personaggi quasi senza preoccuparsi di prendersene cura e li lascia al loro incombente destino. Ci sarà salvezza per loro? Non lo capirete fino alla fine e anche lì l'autore saprà stupirvi. I suoi sono tutti attori protagonisti che giocano un ruolo chiave, con una ben delineata personalità che li rende unici. Per intenderci, se li vedeste passeggiare per strada non potreste non notarli: quello per la stravaganza, quell'altro per l'aspetto fisico, un altro ancora per l'atteggiamento.
Tutto è pensato e studiato nei dettagli per rendere questo libro affascinante ed evocativo ai nostri occhi, e sembra che tutto questo lavoro sia stato fatto con una naturalezza incredibile. La narrazione è piacevolissima e in certi passaggi vorrete davvero averne di più.

Questo romanzo è stato per circa una settimana la mia potente dose di sballo giornaliero. Mi è piaciuta moltissimo la sua originalità e come essa è stata accostata alla nostra vita. Vengono raccontate situazioni fantasiose al limite del reale, che ad un'opera scritta è concesso, ma provate a vederle con un occhio un po' meno distaccato e forse quella stessa fantasia potrebbe spaventarvi.
Non sono mancate ironia e satira, necessarie a sdrammatizzare certe situazioni troppo forti ma premio il fatto che Bellard abbia avuto il coraggio di utilizzare l'urban fantasy per una contaminazione di generi che mai avevo visto prima. Ve lo consiglio, a tutti (anche ai deboli di cuore).

VOTO: 4/5



AUTORE: Bellard Richmont nasce nel 1988. Nel 2017 pubblica Luna di Sangue e nel 2018 RevenHunt e Dietro Mura Torbide. Dicono di me... non lo so, sinceramente. Quel che so e quel che sono naviga nel nero dei bit incisi su fogli bianchi. Non mi piacciono le patine che ci illudono di vivere in un mondo "buono", bensì punto la torcia sugli angoli più oscuri degli esseri umani. Sono attirato dalle porticine laterali dei salotti. Quelle che ti conducono lontano da tutti, solitario, dove il silenzio ti sussurra quel che non vuoi ascoltare. Nella mia pagina trovate quelli che Stephen King ama chiamare "baci rubati", i miei racconti e strani componimenti.

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