RECENSIONE | AVVOCATO DI DIFESA... Haller e la doppia faccia della giustizia

Avvocato di difesa (The Lincoln Lawyer) è il primo romanzo di Michael Connelly con protagonista l'avvocato difensore Mickey Haller, edito nel 2005 e facente parte di una serie di opere a lui dedicate che hanno scalato le classifiche internazionali, proprio come la serie ben più conosciuta incentrata sul detective Bosch.

Il protagonista è Mickey Haller e della sua infanzia si conosce ben poco, figlio di un famoso avvocato di Los Angeles e di una messicana, il padre è morto quando aveva solo cinque anni lasciandogli in eredità la sua pistola. Ha intrapreso la stessa carriera del padre, diventando avvocato della difesa, ed è riuscito a conoscere meglio l'illustre genitore attraverso i casi di cui si è occupato e le testimonianze di chi ci ha lavorato insieme. Solamente da adulto conoscerà Harry Bosch, il fratellastro poliziotto che ha avuto una giovinezza decisamente più difficile della sua. Mickey si è sposato due volte e altrettante ha divorziato. La prima moglie è stata Maggie McPherson, pubblico ministero soprannominata McFierce (La Feroce, tradotto in alcuni libri e film con La Spietata), dalla quale ha avuto una figlia, Hayley. I due non si sono mai affrontati in tribunale e l'aver seguito due carriere opposte li ha portati alla separazione. La seconda moglie è invece stata la sua segretaria Lorna Taylor, la quale dopo il divorzio ha iniziato una relazione con l'investigatore privato Dennis "Cisco" Wojciechowski.

Tornando a Avvocato di difesa, troviamo il protagonista alle prese con una paura che lo ha accompagnato per tutta la carriera, il terrore di non riconoscere l’innocenza nel caso se la fosse trovata di fronte.
Quando un playboy di Beverly Hills, accusato di aver aggredito una donna rimorchiata in un bar, lo incarica della sua difesa, Haller ha l’impressione di toccare il cielo con un dito. Finalmente un cliente pieno di soldi, che potrà risolvere la sua situazione finanziaria. E in più l'uomo ha tutta l'aria di non aver commesso il fatto.
Ma il giorno in cui Raul Levin, un investigatore privato che lavora a stretto contatto con lui, viene trovato ucciso, Mickey scopre che la sua ossessione per l’innocenza l'ha condotto a scontrarsi con un abisso di malvagità. Un gorgo pericoloso, da cui potrà salvarsi soltanto ricorrendo a tutte le sue armi, in una ricerca mozzafiato della verità.

Questa volta Connelly ci porta un punto di vista diverso: non più il poliziotto che 'cattura' i cattivi ma l'avvocato difensore che li difende e cerca di evitare loro il carcere nonostante sia consapevole della loro colpevolezza. Un nodo controverso, che fa riflettere, soprattutto vedendo come si evolve la storia. Non vi è mai capitato di chiedervi come fa un avvocato a difendere un uomo che sa essere colpevole? Questo thriller risponde a tante curiosità. La legge è un gigantesco ingranaggio arrugginito che inghiotte gente, vite e denaro. E' trattativa, manipolazione. Non le interessa trovare la verità.
E' luogo comune affibbiare la responsabilità alla giustizia e, in particolare, agli avvocati quando un criminale viene rimesso in libertà. Questo libro, nonostante sia un romanzo, aiuta i 'non addetti ai lavori' a capire come funziona realmente la giustizia e come gli avvocati non sono altro che una parte del 'sistema giustizia'. Il risultato è una storia che si legge in poco tempo e che fa chiarezza su tre principi inviolabili: "nessuno è colpevole fino alla sentenza definitiva"; "nessuno può definirsi colpevole, quand'anche lo fosse, se non vi è una sentenza che abbia accertato la sua colpevolezza"; "l'avvocato non deve interrogarsi sull'innocenza o colpevolezza dell'imputato perchè irrilevante, ma assicurare al proprio assistito la migliore difesa possibile che la legge gli consente".

Sicuramente non è il miglior giallo giudiziario in circolazione, è impreciso e meno chiaro su alcuni aspetti fondamentali del sistema di 'common law' americana, al tempo stesso però è proprio questa sua genericità a renderlo appetibile a tutti.
La scrittura di Connelly è scorrevole, di livello e sufficientemente forbita.
Il libro incentiva la riflessione del lettore che scopre o riscopre il ruolo dell'avvocato inquadrandolo per quello che è: 'parte del sistema', opinabile quanto vogliamo ma pur sempre pedina in un meccanismo più grande.
In conclusione, Avvocato di difesa è un libro che farà riflettere coloro che non lo vedono come un mero romanzo di intrattenimento ma anche come una storia verosimile, di quelle che accadono quotidianamente nella realtà criminale e giudiziaria di qualsiasi paese occidentale.



Il mio voto: 7



Enrico

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