RECENSIONE | SCOPAMI - Virginie Despentes

TITOLO: Scopami

AUTORE: Virginie Despentes

EDITORE: Fandango Libri

PAGINE: 220 pp.

PREZZO: 17,00 € cartaceo

DATA DI USCITA: 12 novembre 2020



SINOSSI: Scopami è una dichiarazione di guerra ai bei sentimenti e all'eleganza. Con uno stile diretto, crudo, libero e con parole lacerate e laceranti Virginie Despentes narra, lasciandoci senza respiro, la storia dell'appassionata amicizia tra Manu e Nadine, ragazze perdute che s'incontrano per caso nella desolata periferia parigina. La prima si prostituisce, l'altra gira film pornografici, entrambe conducono un'esistenza grigia scandita dalla monotonia e dal rapporto di totale sottomissione agli uomini, dai quali subiscono soprusi e ordini categorici. Al giungere dell'ennesimo episodio di violenza da parte dei rispettivi amanti, le protagoniste si rendono conto di non avere più nulla da perdere e decidono improvvisamente d'abbandonare la città per vendicarsi. Al grido di "Bisogna abusare!" le due, dannate, erranti, come lupe attraverso i deserti intraprendono un "viaggio del cattivo gusto per il cattivo gusto" spinte dal rabbioso e disperato bisogno di dare, infine, agli altri un valido motivo per giudicarle.

RECENSIONE

Una storia che intreccia il destino di due donne ai margini della società, in un contesto di povertà, crudeltà e spietatezza, nello squallore della periferia parigina da cui è difficile evadere, se non sconvolgendo completamente l'ordine di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. E' la storia di Nadine e Manu, una prostituta, l'altra attrice porno, che sopravvivono grazie ad un'insensata dose di alcool e violenza, alla continua ricerca di uomini per dare soddisfazione alle proprie voglie lussuriose. Così facendo si azzerano, sono asettiche, non provano sentimenti nè sentono felicità o dolore. Dal momento in cui si incontrano, le due donne, fanno della loro esistenza il set a colori di una fuga sgangherata. In una rivisitazione "ribaltata" di Arancia meccanica intraprendono un viaggio on the road trasformandosi in spietate serial killer, artefici di un presente modellato a loro piacimento, vendicandosi così di quel genere maschile che le obbliga alla sottomissione. Ragione e rettitudine si fondono in qualcosa di ignoto e irriconoscibile. Uccidere, scopare e ancora uccidere, è la routine di Manu e Nadine.

In SCOPAMI la Despentes ribalta completamente la più classica delle visioni: è la donna ad essere spietata e priva di ogni controllo, è lei la stupratrice, controllata da primitivi impulsi. Un ideale non necessariamente giusto, ma sicuramente privo di ogni falsità e costruzione. Le due donne del romanzo assomigliano molto all'autrice e in qualche modo sono l'autrice, anche lei è stata una sex worker e mostra le analogie fra l'atto del prostituirsi e il lato promozionale del lavoro di scrittrice: ironizza dicendo che se dici "sono una puttana" tutti vogliono salvarti, se invece dici "vado in televisione" raccogli solo invidia.
Tutto, in questo libro, ruota intorno al corpo fatto strumento del piacere e alla prostituzione, un argomento che da sempre divide e fomenta accesi dibattiti fra chi pensa che il lavoro sessuale per le donne sia sempre degradante e chi, come la Despentes, no. Ecco perchè le premesse iniziali vengono disilluse, mi aspettavo qualcosa di diverso da un'autrice apertamente dichiarata femminista e ribelle. L'inizio lascia intendere, o meglio sperare, in un grido poderoso di denuncia che si dissolve però in una seconda metà delirante, al limite dello splatter. Un finale poco sensato è la conclusione di uno schema narrativo che diventa monotono con la ripetizione della solita scena violenta perpetrata sempre nello stesso stile. Un linguaggio che ben si adatta alla taratura del romanzo che può però apparire fastidioso e spesso disturbante per l'alto tasso di volgarità con cui è esplicitamente scritto.
Sorgono ovviamente dubbi e viene spontaneo porsi quelle domande che sono troppo spesso coperte dal sottile velo del non detto: gli uomini sanno realmente cosa significa essere succubi di violenza? Sanno quello che si prova quando si è soggetti a sguardi libidinosi, a violenza sessuale e ad aggressione fisica o verbale?

SCOPAMI è atroce violenza alla luce del sole, è provocatorio e liberatorio, diretta conseguenza di quella solitudine che nessun essere umano vorrebbe provare. E' resilienza, e capacità di reagire, sempre, in qualunque modo possibile, giusto o sbagliato che sia.

VOTO: 2/5



AUTORE: Virginie Despentes è nata nel 1969 a Nancy, e ha vissuto un'adolescenza ai margini, tra una lunga militanza punk e la prostituzione. Nel 1993 ha pubblicato Scopami, romanzo-scandalo, e nel 2000 ne ha co-diretto la versione cinematografica. Nel 2007 ha pubblicato King Kong Girl e nel 2012 Apocalypse Baby, con il quale ha vinto il Premio Renaudot ed è stata finalista al Premio Goncourt. Da tre dei suoi libri sono stati tratti film (tra cui Bye Bye Blondie con Béatrice Dalle ed Emmanuelle Béart) e spettacoli teatrali. È membro dell'Académie Goncourt. La trilogia di Vernon Subutex ha riscosso un enorme successo in Francia, tanto da essere trasposta in serie televisiva da Canal+. Il primo volume, Vernon Subutex 1, ha vinto molti premi ed è arrivato finalista al Man Booker International Prize nel 2018.


Heisenbook

Commenti