RECENSIONE | IL QUINTO TESTIMONE... Haller e la falsa difesa

Il quinto testimone (The Fifth Witness) è il quarto romanzo di Michael Connelly con protagonista l'avvocato difensore Mickey Haller, edito nel 2011 e facente parte di una serie di opere a lui dedicate che hanno scalato le classifiche internazionali, proprio come la serie ben più conosciuta incentrata sul detective Bosch.

Il protagonista è Mickey Haller e della sua infanzia si conosce ben poco, figlio di un famoso avvocato di Los Angeles e di una messicana, il padre è morto quando aveva solo cinque anni lasciandogli in eredità la sua pistola. Ha intrapreso la stessa carriera del padre, diventando avvocato della difesa, ed è riuscito a conoscere meglio l'illustre genitore attraverso i casi di cui si è occupato e le testimonianze di chi ci ha lavorato insieme. Solamente da adulto conoscerà Harry Bosch, il fratellastro poliziotto che ha avuto una giovinezza decisamente più difficile della sua. Mickey si è sposato due volte e altrettante ha divorziato. La prima moglie è stata Maggie McPherson, pubblico ministero soprannominata McFierce (La Feroce, tradotto in alcuni libri e film con La Spietata), dalla quale ha avuto una figlia, Hayley. I due non si sono mai affrontati in tribunale e l'aver seguito due carriere opposte li ha portati alla separazione. La seconda moglie è invece stata la sua segretaria Lorna Taylor, la quale dopo il divorzio ha iniziato una relazione con l'investigatore privato Dennis "Cisco" Wojciechowski.

Ne Il quinto testimone Mickey Haller ha deciso di passare al diritto civile per occuparsi dei pignoramenti di immobili, un settore che la crisi economica ha certamente reso florido perché molte persone non riescono più a pagare le rate dei mutui, mentre le banche e i proprietari di casa rivendicano i loro diritti sugli immobili. Haller aiuta i suoi clienti ad allungare i tempi che precedono la perdita della casa, pur sapendo di non poter far nulla per evitare che la notifica di sfratto diventi effettiva. Come al solito lavora a bordo della sua Lincoln, il cui nuovo autista è l'ispanico Rojas, mentre in studio ha assunto Jennifer Aronson (soprannominata Bullocks), una giovane associata neolaureata in legge nella quale ha visto un talento cristallino. Oltre a Bullocks, Haller può contare anche sulla sua segretaria Lorna Taylor e sull'investigatore privato Cisco.
Tutto cambia quando Haller viene a sapere che Lisa Trammel, la sua prima cliente da quando ha avviato la nuova attività, è stata arrestata con l'accusa di omicidio. Lei è una madre single di 35 anni che, disperata per la sua condizione, ha dato vita a una vera e propria organizzazione che ha manifestato più volte contro i pignoramenti delle case. L'uomo che Lisa avrebbe ucciso è Mitchell Bondurant, capo dell'ufficio ipoteche della banca WestLand, colui con il quale era in lotta per il possesso della casa. Tutti gli indizi sembrano puntare contro la donna, ma Haller resta perplesso dalla frettolosità con cui è stata arrestata e accetta di tornare a fare il penalista per difenderla in quello che si preannuncia essere un processo molto difficile.

Lo stile di scrittura di Connelly è sublime, tanto da rendere pagine e pagine di dibattimento per nulla noiose o ripetitive. Ci si ritrova seduti in aula percependo la tensione tra Haller e l'avvocato dell'accusa, il 'braccio di ferro' tra i due in cui nessuno vuole darsi per vinto e si percepisce l'attenzione della giuria nelle fasi salienti degli interrogatori. L'immaginazione corre veloce qui, i fotogrammi si susseguono a ritmo serrato, si entra nella testa di Haller e si seguono i suoi ragionamenti, si pensa come lui, si ragiona come lui.
Ruolo fondamentale e tutt'altro che secondario lo ricopre il procuratore Andrea Freeman, donna ambiziosa, sicura di avere in mano tutte le carte che la porteranno alla vittoria, d'altronde contro di lei il nostro avvocato non hai mai vinto. Haller, dal canto suo, non si lascia certo intimorire, e spinto dalla sua cliente a non accettare nessun patteggiamento grida a gran voce la propria innocenza e si getta a capofitto nella mischia.
L'intero legal thriller è poi inframmezzato da scorci di vita privata di Haller che non ha mai smesso di amare la sua ex moglie e tenta in tutti i modi di riconquistarla.

Con riferimento alla storia, essa è atipica rispetto ad altre di 'conellyana penna'. Per quasi tutto il libro seguiamo le indagini in una determinata direzione fino a convincerci che debba andare per forza in un certo modo se non fosse che proprio nelle ultimissime pagine c'è un totale capovolgimento di fronte e tutto quello che sino a quel momento sembrava così chiaro, ora, non vale niente. Connelly riesce a sorprendere alla grande.
Note negative non riesco a trovarne, l'unica pecca riguarda il sottoscritto che, non avendo grandi conoscenze del sistema giudiziario statunitense, alle volte ha fatto fatica a comprendere le varie strategie che Haller ha applicato in tribunale per raggiungere il suo obiettivo.
Un libro consigliatissimo agli appassionati del caro, vecchio Michael Connelly e di legal thriller in generale, ma anche, e più semplicemente, a lettori che desiderano un testo che appassioni e convinca.



Il mio voto: 8



Enrico

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