RECENSIONE | POST MORTEM - Paolo La Paglia

TITOLO: Post Mortem

AUTORE: Paolo La Paglia

EDITORE: NUA Edizioni

PAGINE: 380 pp.

PREZZO: 15,00 € cartaceo

DATA DI USCITA: 29 aprile 2020



SINOSSI: Golden Falls è una tranquilla cittadina nella contea di Snohomish, stato di Washington, dove tutti si conoscono e la vita scorre serena, fino a quando un'escalation di terribili eventi scatenerà l'orrore che sconvolgerà la serenità del posto. Daryl Wilson, lo sceriffo incaricato delle indagini, si troverà a dover affrontare una verità incredibile e spaventosa. Per risalire alle radici del male dovrà scavare nei meandri della storia passata di Golden Falls e comprendere perché l'orrore abbia iniziato a riversarsi sulla cittadina seminando morte tra i suoi abitanti. Quando la città si ritroverà isolata dal resto del mondo, immersa in una nebbia che sembra sorta magicamente per avvolgerla tra le sue spire, la situazione precipiterà fino all'incredibile epilogo. Perché il male non muore mai.

RECENSIONE

Una normalissima ragazza che, con la sua morte, evoca qualcosa di oscuro e terribile, un'entità in grado di compiere cose inimmaginabili e oltre il confine della ragione, qualcosa con un potere dannato che va oltre il tempo, che uccide per rabbia e per vendetta, che non può essere domato. Bastano davvero poche pagine per essere catapultati nel libro, già il prologo ti serra le mani alla gola e ti costringe al soffocamento insieme a Zoe, come metafora di una delle paure più deliranti dell'uomo: la claustrofobia. E' incredibile come questa sensazione ti pervada ogni singola cellula del corpo. Questa e gran parte delle scene raccontate sono spaventose e realistiche, scritte con la maestria di uno scrittore navigato, sono in grado di modellare immagini vivide nella fantasia di chi lo legge, portando il lettore a vivere momenti di inquietudine, curiosità e paura.
L'impatto visivo è un punto forte di questa pubblicazione, il lavoro di editing è ottimo, specialmente per la copertina dall'effetto "wow", è allo stesso tempo suggestiva e agghiacciante. Ormai l'esigenza strategica di marketing porta a creare un contenuto di grande impatto per invogliare l'acquisto e la lettura quindi ci stanno l'immagine evocativa e i toni dark. Spesso però l'emozione finisce qui e i contenuti lasciano molto a desiderare. A fine lettura posso però dire che la copertina di Post mortem è assolutamente rappresentativa del mix di horror e thriller delle sue pagine.

Una trama degna dei migliori romanzi dell'orrore, forse non originalissima (merce ormai rara visto quanto il genere sia stato sviscerato in qualsiasi sua sfumatura) ma che fa un uso interessante dei suoi capisaldi rivisitandoli in chiave moderna. Accanto alle icone classiche della strega e dello zombie viene introdotta la figura della banshee (donna delle fate) 2.0: uno spirito femminile rancoroso e con sete di vendetta, descritto generalmente come una bella donna dai capelli fluttuanti, con indosso un vestito verde ed una mantella grigia e con occhi perennemente arrossati dal pianto. Sono legate ad alcune famiglie e quando un membro muore, o è in procinto di morte, la banshee piange e si dispera. Le grida possono anche essere di vittoria, quando quella che ha subito la perdita è una famiglia nemica (fonte Wikipedia).
In quest'ottica, accanto alla perdita dei propri cari, morti e riportati in vita ma con la totale assenza di umanità, c'è la complessa tematica della religione che si riversa ovviamente sul difficile rapporto che l'uomo ha con essa, vista come unica causa della contrapposizione tra disgrazia e salvezza. Emerge nettamente come la colpa debba essere cercata in noi stessi perchè spesso il male è solo l'altra faccia della nostra personalità, quella che si cerca di nascondere a tutti i costi, con la consapevolezza però della sua esistenza. Sono le nostre decisioni a scrivere la storia, e su questo il romanzo ne è dimostrazione, quando i protagonisti saranno chiamati a fare scelte decisive.
Aggiungere altro sulla storia e sulla descrizione degli eventi sarebbe altamente a rischio spoiler quindi mi fermo. Posso però dire qualcosa sui personaggi, ben delineati e messi a fuoco nei rispettivi ruoli, così bene caratterizzati da riuscire ad entrare subito in sintonia con alcuni di loro e che tale compatibilità è quasi andata al di là di quella tra i personaggi stessi. E' ovvio che quando si tratta di un libro (presumibilmente) autoconclusivo lo sviluppo dei sentimenti deve essere per forza di cose condensato in breve tempo ma, in Post mortem, il numero di volte in cui Daryl, Julia, Malcom e Amina si incontrano non giustifica l'instaurazione di legami così forti e profondi. I rapporti di amicizia ed amore mi sono sembrati troppo tirati.

Post mortem è una discesa nell'abisso più scuro, soffocante e angosciante, un'immersione nella paura e nel cuore pulsante del male. Tutto in questo libro è dominato da un'atmosfera di apparente ineluttabilità. Un romanzo "nero" per chi è affascinato dalle storie dell'orrore, per chi ama il mistero e adora lasciarsi abbracciare dal soprannaturale. Il romanzo di Paolo La Paglia è sicuramente uno dei migliori e più convincenti esordi che abbia mai letto.

VOTO: 4/5



AUTORE: Paolo La Paglia è nato a Genova nel 1969. Ha cominciato a tuffarsi nel mondo della fantasia in età precoce e ne è rimasto imbrigliato fino a scomparire in una sorta di "terra di mezzo". Da questo luogo oscuro, torna alla realtà portando con sé figure da incubo e trame a tinte cupe, lugubri e al limite della follia. Giocatore di scacchi e strimpellatore di chitarra è anche appassionato di storia e di archeologia alternativa.


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