RECENSIONE | TERRE DESOLATE... l'unione del Ka-Tet

Terre desolate (The Dark Tower III: The Waste Lands) è il terzo libro della serie La Torre Nera scritta da Stephen King. La prima stampa del libro fu un'edizione limitata con copertina rigida ed illustrata a colori da Ned Dameron, pubblicata nel 1991 da Donald M. Grant. Il libro è stato ristampato nel 2003 in coincidenza con l'uscita di I lupi del Calla.
Roland, Susannah e Eddie sono andati ad est dalle coste del mare Occidentale, inoltrandosi nella foresta di Fuori-Mondo. I tre si scontrano con Shardik, uno dei dodici guardiani. Roland spiega ai compagni varie cose: i dodici guardiani sono dodici animali-cyborg costruiti da una popolazione iper-tecnologica vissuta secoli prima e distrutta da una guerra quando il mondo andò avanti. Spiega che i dodici guardiani proteggono altrettanti portali e che questi portali sono disposti a cerchio ai limiti del mondo e indicano sei 'Vettori', linee che reggono e fanno orientare i vari mondi e che nel caso del Tutto-mondo si congiungono alla Torre Nera. A causa dello sfasamento dei Vettori il mondo di Roland si sta disfacendo e la strada tra i tre e la Torre aumenta costantemente. Inoltre i Vettori indicano varie porte tra i mondi. L'aumento della distanza, determinato dai Vettori, crea il disfacimento e la distruzione del mondo di Roland.

Stephen King dipinge per noi lettori un mondo devastato, forse da una guerra o chissà, popolato da animali grotteschi e vittime di spaventose mutazioni. Un mondo pericoloso, dove pazzia e malattia dilagano senza freno. I protagonisti attraversano città in rovina, villaggi abitati da pochi derelitti sopravvissuti, non sempre animati da buone intenzioni.
Emerge con prepotenza una forte contrapposizione tra una tecnologia superavanzata, quella dei cosidetti 'Antichi', e una società regredita di migliaia di anni, dove non esistono più regole, priva del minimo senso di appartenenza e dove vige solo la legge del più forte.
Terribilmente visionario l'incontro con Blaine il Mono, treno dotato di sopraffina intelligenza artificiale che travolge i protagonisti in un duello mortale fatto di indovinelli, dove la ricompensa è nientemeno che un passaggio alla velocità del suono attraverso le terre desolate.
Le domande sono ancora molte, e le risposte poche.
In Terre desolate troviamo una prima, scarna, spiegazione degli universi paralleli e di come siano sostenuti da sei vettori, incontriamo per la prima volta il bimbolo Oy e la duplice esistenza di Jake, riunificata dal provvidenziale intaglio a forma di chiave, made in 'Eddie’s mind'.
Nei primi due libri della serie sono poche le informazioni che trapelano sulla Torre Nera, sul ruolo che essa ricopre e sulla struttura dell'universo per come Stephen King lo immagina. Qui invece l'autore ci offre un approfondimento sui dodici portali al termine del percorso dei sei vettori che sostengono il mondo e lo fa sfruttando l'improvvisa comparsa del temibile orso Shardik, uno dei dodici guardiani. Un animale fatto di carne in apparenza, ma da circuiti elettrici all'interno, a guardia del portale dell'Orso.

Un incrocio tra un procione e un tasso è invece il bimbolo, Oy, che incontriamo per la prima volta in questo libro. Un esserino in apparenza debole ma con un cuore grande e coraggioso. L'amicizia che nasce tra lui e il Ka-Tet, in particolare con Jake, è destinata ad accompagnarci per lungo tempo e ad essere decisiva in molte occasioni. Oy è un altro essere creato dalla fervida immaginazione di Stephen King, benchè animale non dissimile comunque dagli altri membri che abbiamo imparato a conoscere, un reietto del proprio branco che trova nel gruppo di Roland quell'amore rifiutatogli dai sui simili.
Amore che di certo non caratterizza Blaine il Mono, treno-pazzo che collega le città di Lud e Topeka, autore della distruzione della città di Lud e quasi dell'uccisione dei nostri protagonisti ancor prima di salire sul suo vagone. Una macchina con l'ossessione per gli indovinelli, dalla cui soluzione dipende la sopravvivenza dell'essere umano, solo la mente di Stephen King poteva concepirla. L'idea è grandiosa e tutta la scena è ricca di suspense. Sembra quasi di essere proiettati sulle giostre di un parco divertimenti insieme a monorotaie e montagne russe con l'aggiunta di un 'pavimento' che può diventare trasparente, facendoci chiaramente vedere il baratro sotto di noi. Risulta difficile immaginarlo, per questo bisogna leggere.

Questo terzo capitolo rappresenta un volume di transizione. La maggior parte degli avvenimenti non sono fondamentali per la continuity della storia e il ritmo, da frenetico quel era nel volume precedente, rallenta bruscamente.
La magia che permea la saga continua anche qui e ne impregna le descrizioni, i dialoghi e le realtà parallele ma personalmente l'ho trovato discretamente interessante.
Questo libro è chiaramente firmato Stephen King più degli altri. L'autore ha fatto sentire più volte la sua vena horror, la sua voglia di far morire di angoscia ed ansia il lettore, soprattutto con Blaine che è terrorizzante perché pazzo, è completamente imprevedibile e qualsiasi risposta non data, qualsiasi risposta formulata, qualsiasi pausa, qualsiasi atto impulsivo può provocare in lui la pazzia. E sappiamo benissimo che potrebbe uccidere tutti in un attimo.
Terre desolate è comunque un racconto scritto egregiamente, con il classico stile dell'autore, che si legge tutto d'un fiato e devo dire che ogni pagina pone alla mente la domanda: "Ma dove vuole andare a parare? Come andrà avanti?" così da tenere il lettore attaccato alle pagine del libro.

E' un romanzo intrigante che scorre come il precedente. Quello che mi sta colpendo è la presa che hanno i protagonisti sul lettore, ti ci affezioni, sono così vivi e vibranti che ti coinvolgono, tutti, nessuno escluso.
Giunto quasi a metà saga posso dire che La Torre Nera è un qualcosa di inarrivabile. Trascende le epoche ed i generi: fonde western, horror, fantasy, thriller psicologico e fantascienza in un'unica meravigliosa narrazione. Un'opera che spazia dai turbamenti adolescenziali, alle tematiche dell'amore, della morte fino alle battaglie con enormi mostri meccanici.
Consigliato assolutamente a chi ama il genio e l'estro di Stephen King, ottimo per chiunque apprezzi il mix di genere.
Quanto mi sta piacendo quest'avventura. Ora sotto con il quarto libro. Stephen King è magnifico. I viaggiatori non sono quattro (più uno), ma cinque, perché mi sembra di essere in cammino insieme a loro.



Il mio voto: 7



Enrico

Commenti

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