RECENSIONE | IL TESTAMENTO DI MAGDALEN BLAIR - Aleister Crowley
TITOLO: Il testamento di Magdalen Blair
AUTORE: Aleister Crowley
EDITORE: AB Editore
COLLANA: Piccoli mondi
PAGINE: 102 pp.
PREZZO: 6,90 € cartaceo
DATA DI USCITA: 04 aprile 2018
SINOSSI: Aleister Crowley, noto occultista nonché eminenza nera della contro-cultura del ventesimo secolo, è stato anche autore di numerosi racconti. In questa fenomenale (nel vero senso della parola) storia breve, pubblicata nel 1913, egli ci racconta di una giovane donna inglese che, durante il suo percorso per divenire una promettente scienziata, scopre di possedere la facoltà di saper leggere i pensieri altrui e di essere particolarmente sensibile alle percezioni del suo prossimo, ma si accorgerà presto che questa conoscenza può essere tutt'altro che piacevole, specie quando forze oscure ed ignote prendono possesso di coloro che le stanno accanto. Una storia che vede lo scoperchiarsi di un baratro, nel quale l'autore mette in scena un vero e proprio crescendo che porterà fino ad un finale debordante e che è in grado di tenere il lettore con il fiato sospeso. Uno dei più noti amici di Oscar Wilde, lo scrittore Frank Harris, non esitò a definire Il testamento di Magdalen Blair come "la storia più terrificante mai scritta". Del resto chiunque si imbatta in Aleister Crowley non può far altro che rimanerne impressionato, nel Bene e nel Male.
RECENSIONE
Una donna con il potere di leggere la mente altrui ed in particolare quella del marito dall'esatto momento in cui si ammala gravemente e calano su di lui le tenebre più buie, fino al tragico ed inequivocabile epilogo. Lo studio di una mente sconquassata e alterata da una malattia senza scampo, per scoprire cos'è la morte e capire com'è fatta. Magdalen è una studentessa consapevole delle sue particolari doti ma non di quanto esse possano risultare pericolose. Se ne accorgerà solo dopo aver acconsentito alle lusinghe del suo professore, il Sig. Blair, che prima la esamina e poi le chiede di sposarlo. E' l'inizio di un rapporto idilliaco che sfocia però in disturbo mentale e fisico.
Non un romanzo ma un racconto lungo, affascinante e morboso, che ha bisogno delle giuste pause per essere sintetizzato dai neuroni del cervello umano. E' macabro, degno erede di opere e scrittori del calibro di E.A. Poe e H.P. Lovecraft. E' un tentativo molto ben riuscito di rendere tangibile ciò che può attendere un'anima dopo la morte e la risposta va oltre lo sconvolgente, il mostruoso e lo stucchevole.
La scrittura di Aleister Crowley è veramente unica, figlia di quello stile di vita quasi snaturato che l'autore condusse e da sempre nutrito con esperienze al limite dell'estremo in un atteggiamento carico di rabbia e di sfida nei confronti della vita. Nella sua scrittura non si trova nemmeno un briciolo di speranza, leggerlo non è consolatorio, è un viaggio perennemente in picchiata, in bilico tra il consapevole e l'inconscio. A scrivere è la sua follia delirante. Nelle sue mani una tavolozza a tinte cupe per dipingere la sua personale immagine di ciò che c'è oltre quel confine indissolubile chiamato morte. Un personaggio strambo e complicato che arrivò addirittura ad autodefinirsi malvagio.
Uno stile che si sposa benissimo con il racconto, lo rende incisivo e credibile. Anche la traduzione fa il suo "sporco" lavoro e riesce a rendere semplice e comprensibile un linguaggio sicuramente più aulico e complicato rispetto a quello odierno, senza però trasmettere l'idea di leggere qualcosa di atavico.
Il grandissimo mistero dell'universo, quel dubbio amletico che tanto fa pensare studiosi e filosofi viene qui contestualizzato attraverso lo scorrere di immagini cicliche di creature terrificanti, silenzi ansiogeni e gridi strazianti di orrore che hanno come unico scopo quello di caricare d'angoscia il lettore. E se fosse davvero così l'aldilà? Chi, su questa terra, sarebbe davvero pronto ad affrontare simili creature?
VOTO: 3/5
AUTORE: figura enigmatica e sconcertante, Aleister Crowley è uno di quei moderni "adepti" che hanno riabilitato e riscoperto le antiche dottrine e pratiche magiche portandole a nuova vita nel nostro mondo contemporaneo. Tale opera, tentata da numerosi altri colleghi in passato, tra cui Cagliostro, Eliphas Lévi, H.P. Blavatsky, è riuscita a Crowley principalmente in virtù del suo uso scientifico e magico della droga e del sesso nonché delle conoscenze che egli dedusse dall'analisi cabalistica dei nomi di antiche divinità e che gli permisero di restaurare rituali di vitale importanza.
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